Il Cern di Ginevra torna a far parlare di sé grazie all’ennesima ipotesi che negli esperimenti condotti nell’acceleratore sia stata rilevata un particella anomala che potrebbe rivelarsi come la famigerata “particella di Dio”, il bosone di Higgs.
Gli esperimenti al Cern continuano con l’obiettivo di studiare ciò che è avvenuto durante il Big Bang: negli ultimi giorni il numero delle probabili collisioni è salito a 50 milioni al secondo e supera del 20 per cento quello dell’acceleratore americano Tevatron che chiuderà entro la fine del 2011.
Con l’aumentare della velocità e delle collisioni, aumentano i dati che i ricercatori possono raccogliere ed analizzare. Dunque le possibilità di incontrare nuove particelle, fra cui “quella di Dio” aumentano.
In questi giorni dunque, la notizia, ovviamente non ufficiale, è apparsa su un blog di un matematico della Columbia University, Peter Woit. Si tratta di un memo, che doveva essere riservato.
Secondo la notizia, nel tunnel di Ginevra sarebbero stati captati dei segnali che potrebbero far pensare agli effetti che potrebbe produrre il bosone, ma la comunità scientifica resta scettica, in quanto i dati devono essere approfonditi e potrebbero rivelarsi, ad un’analisi più attenta, soltanto un’anomalia.
Trovere il Bosone di Higgs è oggi uno degli obiettivi primari dei grandi collider come quello di Ginevra. il bosone, infatti, legato con l’attività dell’antimateria, è previsto in teoria, ma non è stato ancora riscontrato sperimentalmente.
La comunità scientifica resta in sospeso, perchè, quei dati per ora soltanto “anomali” potrebbero comunque fare riferimento a delle particelle mai riscontrate prima, e potrebbero quindi risultare come una nuova scoperta.