Gaianews

Balduzzi: amianto provoca mesotelioma. I fondi vanno trovati

L'amianto è un grave problema a livello nazionale e internazionale e andranno trovate le risorse per fronteggiare il picco di morti che raggiungeremo in Italia soltanto nel 2025

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 24.11.2012

Monti e BalduzziIl Ministro della Salute Balduzzi parla dell’amianto e delle ragioni della Seconda conferenza Governativa dopo la prima edizione nel lontano 1999, che cade in occasione del ventennale dalla storica legge 257 del 1992 che vietava in Italia l’utilizzo dell’amianto. Secondo Balduzzi l’amianto è un grave problema a livello nazionale e internazionale e andranno trovate le risorse per fronteggiare il picco di morti che raggiungeremo in Italia soltanto nel 2025.

Il Governo Monti ha quindi deciso di indire la Seconda Conferenza governativa nazionale sull’amianto per cercare di riprendere le fila di ciò che c’è ancora da fare per evitare ad esporre i cittadini a questo pericolo spesso sottostimato. Lo scorso 13 febbraio, inoltre, il Tribunale di Torino ha pronunciato la sentenza di primo grado nel processo alla società produttrice del famigerato Eternit, il materiale ondulato che copre ancora moltissimi capannoni industriali nel paese e che contiene fibre di amianto.

Nelle parole del Ministro Balduzzi: “l’amianto, o asbesto, è davvero una brutta bestia: apparso come soluzione quasi miracolistica a molte delle esigenze poste dal tumultuoso sviluppo economico, industriale ed edilizio (in ragione della sua assenza di infiammabilità, della resistenza elettrica e chimica, per non parlare di filabilità, flessibilità e fono assorbenza), si è rivelato progressivamente come una delle minacce più serie alla sostenibilità ambientale e di salute. Proprio le sue caratteristiche di perpetuità, incorruttibilità e inestinguibilità sono alla radice del problema: è da tempo noto che le fibre di asbesto tendono a separarsi in fibre estremamente sottili, dotate della capacità di penetrare soprattutto, ma non solo, nelle vie respiratorie, provocando patologie differenti (tra le quali l’asbestosi, le patologie pleuriche fino al mesotelioma, e forme interessanti l’ovaio ed altre sierose), tutte caratterizzate da un lungo intervallo di latenza tra l’inizio dell’esposizione e la comparsa della malattia, intervallo che è in genere di decenni.”

Balduzzi pone anche l’accento sulla situazione a livello mondiale, con ancora due milioni di tonnellate di amianto estratte ogni anno. Ci sono paesi, riporta il Ministro, in cui è permessa l’estrazione e la produzione delle pericolose fibre, ma è vietato l’utilizzo interno delle stesse. Questo atteggiamento è stato criticato in quanto pone una “una grave questione internazionale”.

Ma la pericolosità dell’amianto non è più negata praticamente da nessuno scienziato. Le principali vittime dell’asbesto sono infatti i lavoratori esposti nella produzione di materiali e nella gestione dei rifiuti che lo contengono. E’ inoltre ormai noto che l’asbesto può rappresentare un rischio di natura ambientale, oltre che per i lavoratori che vi sono stati esposti e i loro familiari, i quali possono respirare le particelle portate a casa ad esempio con gli abiti da lavoro.

Continua il Ministro: “Nella casistica del Registro Nazionale italiano dei Mesoteliomi circa l’8-10% dei casi per i quali sono state ricostruite le modalità di esposizione è risultato esposto per motivi ambientali (la residenza) o per motivi familiari (la convivenza con familiari professionalmente esposti).”

Inoltre, come per tutti gli agenti cancerogeni, non esiste una ‘soglia’ di sicurezza al di sotto della quale il rischio sia nullo. “L’esposizione a qualunque tipo di fibra e a qualunque grado di concentrazione in aria va pertanto evitata”, dice il ministro citando una raccomandazione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del 1986.

Infine, il Ministro si augura che le risorse per combattere questa piaga, il cui picco di morti è previsto entro il 2025, possano essere trovate nonostante la crisi economica: “Per quanto riguarda le risorse, è chiaro che se c’è un piano dobbiamo trovarle. Le abbiamo individuate nel riparto 2012 delle risorse per la sanità per quanto riguarda i tumori rari, di cui il mesotelioma pleurico fa parte. Si tratta di risorse significative che saranno ulteriormente implementate con altri fondi di diversa competenza. Proporremo al Presidente del Consiglio l’adozione di un Piano nazionale dell’amianto.”

© RIPRODUZIONE RISERVATA