Il Ministro della Salute Renato Balduzzi a margine della sua premiazione oggi a Roma da parte di Federanziani, ha rilasciato dichiarazioni riguardo alla polemica che si era accesa ieri sulla mortalità legata a tumori, malattie cardiovascolari e diabete in Campania. La polemica era nata dal fatto che il ministro ha dichiarato che non si possa dimostrare un nesso di causalità fra la presenza di rifiuti mal gestiti e l’aumentata mortalità. Oggi il ministro ha dichiarato che il problema è comunque importante e che si creerà un piano apposito piano con dei finanzaimenti per affrontarlo.
“Come ministero faremo due cose per la situazione dell’Agro Aversano, lavorare per la bonifica dei territori interessati, che sappiamo non è semplice perchè veniamo da decenni di sfruttamento selvaggio. Poi approfondire meglio i dati epidemiologici necessari per la prevenzione e il biomonitoraggio. Tutto ciò ha bisogno di risorse, che destineremo a una regia unitaria. Un progetto che stiamo definendo in questi giorni”.Così ha dichiarato Balduzzi.
“Le valutazioni del gruppo di studio costituito per la verifica del nesso tra smaltimento dei rifiuti tossici e le patologie oncologiche nell’Agro Aversano ha dato come risultato che, ad oggi, non risulta accertato un nesso di causalità. Ma ha anche detto che potenzialmente non possono essere escluse delle conseguenze negative per la salute della popolazione” ha spiegato Balduzzi.
La relazione presentata ieri, pur non riconoscendo una connessione, non esclude che il fatto che i rifiuti in Campania non siano correttamente smaltiti, compreso l’eternit, non abbia un impatto sulla salute.
Ecco alcuni dei dati: Le malattie del sistema circolatorio rappresentano la quota maggiore di mortalità (40% circa), e risultano inoltre elevati tassi di mortalità per malattie dell’apparato respiratorio, dell’apparato digerente e per diabete mellito. Nell’ultimo caso la mortalità tra le donne è doppia rispetto al dato nazionale. Per quanto riguarda i tumori maligni, la mortalità in Campania tra gli uomini è superiore ai valori dell’intera Italia per il contributo delle province di Caserta e di Napoli. Eccessi riconducibili, si legge nella relazione, “a fattori di rischio noti e maggiormente presenti nell’area considerata (prevalenza di infezioni da virus per l’epatite C e B, prevalenza di fumatori”.
Fonte: AdnKronos