Si è svolto oggi l’incontro stampa informatico ”Epatite: Ci confrontiamo”, promosso da CNR Radio con la partecipazione di EpaC Onlus. L’incontro ha voluto mettere l’accento sui dati preoccupanti di malattie epatiche che riguardano il nostro Paese: il numero di coloro che soffrono di patologie al fegato è fra i più alti in Europa e la metà di queste sono causate dall’Epatite C. Ma, se correttamente diagnosticata e curata, dall’Epatite C oggi è possibile guarire.
Virus HCV dell’Epatite C al microscopio elettronico
E’ l’Organizzazione Mondiale per la Sanità a lanciare l’allarme sull’epatite C, virus che preoccupa in tutta Europa ma che trova l’Italia ai primi posti per numero di malati e mortalità per malattie al fegato, come tumore e cirrosi, di cui la metà legate all’epatite C. Secondo gli esperti sarebbero ancora molti i casi sommersi e , ad esempio nel Lazio, sono 1200 i casi di decesso ogni anno.
”Nel Lazio si stimano oltre 160 mila infezioni e, nonostante l’assenza di studi estesi e approfonditi, possiamo ipotizzare che queste siano solo una parte di una realtà ancora più ampia e purtroppo sommersa, perché in molti casi l’infezione non manifesta sintomi e non viene scoperta per molti anni – spiega Antonio Gasbarrini, Ordinario di Gastro-enterologia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore, Direttore dell’Unità Operativa Complessa di Medicina Interna e Gastroenterologia del Policlinico Universitario Agostino Gemelli a Roma e Presidente della Fondazione Italiana Ricerca in Epatologia.
Secondo dati recenti, nel Lazio muoiono ogni anno oltre 1.200 persone per malattie epatiche croniche e tumore del fegato. Un dato preoccupante che merita attenzione e che per oltre la metà dei casi è legato all’infezione cronica da virus HCV dell’epatite. Inoltre, più del 60% dei circa 1.100 trapianti di fegato realizzati nel 2011 in Italia è legato a malattie epatiche causate dal virus HCV. Per questo contrastare l’epatite C è un obiettivo sanitario fondamentale, che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha definito prioritario per combattere le malattie epatiche”.
”Oggi abbiamo a disposizione trattamenti sempre più efficaci contro l’epatite C e guarire è possibile. – continua Gloria Taliani, Dipartimento di Malattie Infettive e Tropicali dell’Università La Sapienza di Roma. Lo standard terapeutico, basato sulla combinazione di interferone peghilato e rivabirina, permette oggi di raggiungere una completa guarigione nel 50%-80% dei pazienti, in base ai genotipi virali. Questo dato è estremamente incoraggiante e mette in luce gli importanti risultati che possiamo ottenere nella lotta all’epatite C e alla mortalità per malattie epatiche”.
”La diagnosi precoce ha un ruolo chiave, perché rilevare la presenza dell’HCV il prima possibile, quando ancora la malattia è in uno stadio iniziale, permette di intervenire ed evitare danni futuri della funzione epatica, anche modificando eventuali stili di vita non corretti,” commenta Orlando Armignacco, Presidente nazionale SIMIT presso l’Ospedale Belcolle di Viterbo.
“Oggi – continua Armignacco – la probabilità di eliminare definitivamente l’HCV e di raggiungere la guarigione è elevata. L’obiettivo, quindi, deve essere quello di un impegno comune per arrivare alla diagnosi e al trattamento il prima possibile”.
sono affetto da epatite ci da una decina d’anni,non mi sono mai stati prescritti farmaci…solo l’interferone che non ho potuto fare perche’ affetto da depressione….dopo 10 anni i lavori a detta del medico curante sono accettabili…perche’ sostiene la mia epatite e’ ad evoluzione lenta…sto assumendo due volte al giorno REALSIL a base di cardo mariano…e’ possibile ricevere consigli utili?….spero di essere aiutato per vivere serenamente.grazie piero di leonardo
sono in cura da 20 anni e ormai ho perso ogni speranza. Ho già fatto tre cicli di interferone con rivabirina e ad oggi sono al punto di partenza………cosa devo fare?…..,sopravvivo e convivo. Leonardo Belardi