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Aviaria in Cina e Vietnam: niente pollo nelle mense e sugli aerei

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 09.04.2013

Mentre sono saliti a 7 i decessi per il nuovo virus della aviaria H7N9 e a 24 i contagi, in Cina salgono le misure di prevenzione del contagio nelle scuole e nelle università così come in tutti i locali pubblici. Mentre l’OMS ieri aveva detto che la situazione non deve ingenerare panico, riconoscendo gli sforzi delle autorità cinesi, è stato reso noto che gli esperti sono già al lavoro su un vaccino contro questo nuovo ceppo di aviaria. Dal Vietnam, invece, dopo che l’aviaria era stata debellata nel 2013, l’influenza torna di nuovo a colpire, con il decesso di un bambino di 8 anni.

Influenza aviaria

Sette morti, 24 contagiati e più di 600 persone monitorate. Le compagnie aree non servono più pollo in volo, nonostante le autorità abbiano garantito che il contagio avviene solo con pollame vivo. Ma il personale delle compagnie ha notato che nessuno dei clienti ordina pollo.

Nelle Università e nelle scuole le autorità hanno vietato di servire carne di pollo mentre sono aumentate le norme igieniche da seguire e si sconsiglia di avvicinarsi a polli vivi.

Dei 24 casi di infezione, 11 sono stati segnalati a Shanghai, 8 nello Jiangsu, 3 nello Zhejiang e 2 nell’Anhui. Cinque delle vittime erano di Shanghai, 2 dello Zhejiang.

Sono complessivamente 621 le persone sottoposte a controlli per essere entrati in contatto stretto con i pazienti contagiati – ha reso noto Liang Wannian, direttore dell’Ufficio di prevenzione e controllo dell’H7N9, che fa capo alla Commissione nazionale per la salute e la pianificazione familiare (Nhfpc) – e finora non è stato riscontrato nessun sintomo sospetto.

Il direttore dell’Ufficio prevenzione e controllo dell’influenza H7N9 ha poi annunciato che la Cina si è messa al lavoro per sviluppare un vaccino contro la nuova influenza. Perché il prodotto approdi sul mercato ci vorranno da 6 a 8 mesi, ha stimato l’esperto, precisando tuttavia che il vaccino sarà messo in produzione solo se il virus diventerà capace di trasmettersi da uomo a uomo

Secondo l’OMS, riguardo all’orgine dell’influenza, non ci sarebbero l’egami con la morìa di maiali di qualche settimana fa. Inoltre non sono ancora necessarie restrizioni commerciali o sui viaggi, ma chi frequenta luoghi pubblici, come scuole e università, deve essere allontanato ai primi sintomi influenzali, anche solo mal di gola o raffreddore.

Contemporaneamente torna l’incubo dell’aviaria in Vietnam: dopo oltre un anno di assenza di casi fonti mediche hanno annunciato la morte di un bimbo di quattro anni. “I test hanno confermato che il bambino è deceduto a causa del virus H5n1”, ha indicato un impiegato di un centro medico di Dong Thap nel sud del paese.

 

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