Si sta raggiungendo il picco dell’influenza che è previsto per la fine di gennaio.
Mentre erano 200.000 i malati all’inizio di gennaio, ora sono già 350.000, e continueranno ad aumentare.
Grazie al clima piuttosto mite quest’anno l’influenza si è fatta sentire in maniera meno incisiva finora, ma è bastato un abbassamento delle temperature per causare un impennata degli influenzati.
I ceppi influenzali quest’anno sono tre: l’A/H1N1, quello dell’influenza suina che scoppiò nel 2009, l’H3N2, il B. Quest’anno meno persone sono ricorse al vaccino antinfluenzale, ma per il momento, a parte il decesso di una donna nel milanese, che però era affetta da gravi patologie, non sembrano esserci casi preoccupanti.
La situazione è invece allarmante in America, dove 47 stati gestiscono una situazione davvero difficile a causa del virus H3N2, che ha provocato la morte di circa 20 bambini e moltissime ospedalizzazioni.
E’ lo stesso direttore del Cdc di Atlanta, Tom Frieden a dichiarare: “Potremmo aver raggiunto il picco, non lo sappiamo. La malattia potrebbe tornare, rafforzarsi o scemare.” Dunque nessuna previsione è ad oggi possibile.
In Italia, secondo gli esperti, la situazione non è paragonabile a quella statunitense. Infatti il virus che sembra contagiare in proporzione maggiore gli europei sembra essere il virus B e non l’H3N2 che sta minaccia la popolazione dei 47 stati americani.