PITTSBURGH, 30 Novembre 2011 – Le persone che mangiano pesce al forno o alla griglia almeno una volta a settimana possono ridurre il rischio di contrarre il morbo di Alzheimer più tardi nella vita. E’ quanto rivela una ricerca della scuola di medicina dell’Università Pittsburgh. Oltre alla nota malattia degenerativa, si ridurrebbe il rischio anche di sviluppare il Deterioramento cognitivo lieve (MCI), una malattia che porta alla perdita di facoltà cognitive superiore rispetto al normale invecchiamento.
“Questo è il primo studio a stabilire una relazione diretta tra il consumo di pesce, la struttura del cervello e il rischio di Alzheimer”, ha detto Cyrus Raji, della Università di Pittsburgh. “I risultati hanno mostrato che le persone che hanno consumato pesce al forno o alla griglia, almeno una volta alla settimana, hanno registrato una migliore conservazione del volume della materia grigia che abbiamo misurato con la risonanza magnetica del cervello nelle aree particolarmente a rischio per il morbo di Alzheimer.”
Il Morbo o Malattia di Alzheimer è una malattia degenerativa progressiva che affligge il cervello e che è attualmente incurabile. L’Alzheimer distrugge lentamente la memoria e le abilità cognitive.
Si stima che circa 450 mila italiani, 6 milioni di europei e 5 milioni di americani siano affetti dal morbo di Alzheimer, di cui quasi la metà è costituita da anziani con 85 anni o più.
Per lo studio, i ricercatori hanno selezionato 260 soggetti cognitivamente normali, raccogliendo una serie di informazioni sul consumo di pesce. Sul totale, sono risultati 163 i pazienti che hanno consumato pesce su base settimanale e la maggior parte ha mangiato pesce 1-4 volte alla settimana. Ogni paziente è stato sottoposto ad una risonanza magnetica funzionale volumetrica del cervello. Questa tecnica riesce a misurare il volume di materia grigia del cervello ed è stato utilizzato per modellare il rapporto tra il consumo settimanale di pesce e la struttura del cervello 10 anni dopo. I dati sono stati poi analizzati per determinare se il volume della materia grigia associata al consumo di pesce riduce effettivamente il rischio di sviluppare l’Alzheimer. Lo studio ha anche tenuto in considerazione oltre a età, sesso, istruzione, razza, obesità, attività fisica, la presenza o assenza dell’apolipoproteina E4 (ApoE4), un gene che aumenta il rischio di sviluppare Alzheimer, per eliminare i falsi positivi.
Il volume cerebrale è cruciale per la salute del cervello. Quando rimane elevato, la salute del cervello viene mantenuta anche nel corso del normale invecchiamento. Se invece diminuisce la materia grigia, questo significa che le cellule cerebrali si stanno riducendo in numero e che si riducono anche le connessioni sinaptiche.
I risultati mostrano che il consumo di pesce al forno o alla griglia su base settimanale è in effetti positivamente associato ai volumi di materia grigia in diverse aree del cervello. E maggiori volumi dell’ippocampo, nel cingolo posteriore e nei volumi orbitali della corteccia frontale hanno mostrato una riduzione del rischio di contrarre il morbo di Alzheimer e della MCI di cinque volte.
“Il consumo di pesce al forno o alla griglia promuove la presenza di neuroni forti nella materia grigia del cervello, rendendoli più grandi e più sani”, ha osservato il dottor Raji. “Questa semplice scelta di vita aumenta la resistenza del cervello al morbo di Alzheimer e riduce il rischio di contrarre la malattia.”
I risultati hanno anche dimostrato un aumento dei livelli di cognizione nelle persone che mangiavano pesce.
“La memoria di lavoro, che permette alle persone di concentrarsi sulle attività e mantenere più informazioni nella memoria a breve termine, è una delle più importanti funzioni cognitive”, ha aggiunto il dottor Raji. “E la memoria di lavoro viene distrutta dal morbo di Alzheimer. Abbiamo trovato elevati livelli di memoria di lavoro nelle persone che mangiavano pesce al forno o alla griglia su base settimanale, anche quando abbiamo escluso altri fattori, come l’istruzione, l’età, il genere e l’attività fisica.”
Ma attenzione al pesce fritto. I ricercatori hanno infatti detto che non c’è alcun beneficio nel mangiare pesce fritto, in base ai dati osservati sui pazienti, in quanto il cibarsene non ha aumentato il volume di materia grigia o la protezione contro il declino cognitivo.