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Obesità infantile: necessario sensibilizzare i genitori

La Fondazione Italiana per la Lotta all'Obesità Infantile ha presentato ieri il proprio progetto per fronteggiare l'emergenza obesità fra i bambini italiani

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 11.10.2012

Secondo la Fondazione Italiana per la Lotta all’Obesita’ Infantile è un terzo dei bambini italiani ad essere obeso. I più colpiti sono i bambini delle famiglie disagiate e le implicazioni dell’obesità sono pervasive nella vita di questi bambini: ai problemi di salute , che incidono per ben l’8% sulle casse dello Stato, si aggiungono le difficoltà di inserimento nel sociale e i problemi psicologici e di rendimento scolastico. Alla base del problema una scarsa educazione alimentare e poca pratica dello sport.

Ieri al Senato, nella sala Zuccari di Palazzo Giustiniani, la Fondazione Italiana per la Lotta all’Obesita’ Infantile Onlus, ha presentato alla presenza del Presidente del Senato Renato Schifani e di alcuni campioni sportivi il proprio progetto per combattere quella che è una vera e propria piaga sociale, facendo leva su un approccio globale: attività sportiva, alimentazione corretta, genitori più consapevoli.

Uno dei cardini delle azioni della Fondazione è proprio la sensibilizzazione dei genitori. Infatti la prof.ssa Oliverio Ferraris, psicologa dell’eta’ evolutiva alla Sapienza di Roma ha spiegato:”Se si ascoltano le richieste dei bambini, si scopre che vorrebbero fare più movimento e giocare più spesso all’aria aperta.” E le statistiche non mentono: i bambini che fanno più sport corono un rischio minore di diventare obesi

Fra le iniziative della Fondazione, proprio per diffondere questo tipo di educazione, l’apertura, in tutto il Paese dei primi ambulatori gratuiti per la valutazione dei bambini obesi con la realizzazione dei primi tre ”camps” dove, insieme agli altri coetanei, potranno praticare sport e attivita’ motorie, imparare ad alimentarsi correttamente, seguiti da psicologi, trainers ed esperti. Il progetto si propone di accogliere gratuitamente i bambini di famiglie economicamente disagiate che, secondo i dati, sono maggiormente a rischio di obesità.

Anche il Ministero della Salute ha partecipato all’evento con la dottoressa Maria Teresa Mentano, che ha ricordato che “il problema incide per l’8% sui costi della sanita’ pubblica e, secondo l’Oms, in Europa dal 10 al 13% della mortalità è originata da patologie connesse all’obesita'”. Infatti che un bambino che arriva obeso all’adolescenza è a rischio di cardiopatie, ipertensione, diabete, problemi ortopedici e altre gravi conseguenze.

Importante anche l’aspetto nutrizionale:il prof. Giorgio Calabrese, docente di nutrizione umana e dietoterapia, ha spiegato: “La correttezza nutrizionale è uno dei fattori piu’ importanti nel determinare salute e benessere, senza essere incompatibile con il piacere della tavola”.

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