Uno studio pubblicato ieri sulla rivista Cancer Research ha dimostrato che se la radioterapia viene associata all’immunoterapia, i trattamenti contro il cancro potrebbero divenire molto più efficaci. A sostenere questa tesi è stato un gruppo di ricercatori dell’Università di Manchester che ha lavorato con il contributo della MedImmune,braccio globale di ricerca e sviluppo di Biologics, AstraZeneca, e del Cancer Reserach. La ricerca è stata condotta su modelli murini e ha valutato vari tipi di tumore (seno, pelle e intestino).
Combinando la radioterapia e l’immunoterapia, il sistema immunitario si rafforza ed è in grado di distruggere le cellule tumorali che sono sfuggite al trattamento della sola radioterapia. Infatti nonostante quest’ultima risulti per sé efficace, spesso il problema sta nel fatto che alcune cellule cancerogene formano una sorta di barriera sulla loro superficie, nota come PD-L1, la cui funzione consiste nell’ingannare le difese del corpo inducendole a pensare che le cellule malate non siano una minaccia.
Dai risultati di questo nuovo studio sembra che l’immunoterapia riesca a bloccare questa barriera, svelando ciò che le cellule tumorali in realtà sono, e in questo modo il sistema immunitario può funzionare correttamente cercando di eliminarle.
“L’utilizzo delle difese del corpo per il trattamento dei tumori ha un enorme potenziale e studi clinici in fase preliminare dimostrano l’emozionante beneficio per il paziente, ma siamo ancora nelle prime fasi per capire come utilizzare al meglio questi tipi di trattamenti. Dunque combinare alcune immunoterapie con la radioterapia potrebbe renderli ancora più efficaci. Ora stiamo cercando di testare questo studio clinico per vedere quanta differenza potrebbe fare”, commenta il dott. Simon Dovedi, ricercatore dell’Università di Manchester e membro del Centro di Ricerca del Manchester Cancer.
“Circa la metà di tutti i pazienti oncologici ha eseguito la radioterapia ed è stata fondamentale per contribuire a migliorare i tassi di sopravvivenza in modo che oggi uno su due pazienti affetti da cancro sopravvivrà per almeno dieci anni – afferma il dott. Nic Jones, capo medico del Cancer Research – Medici e ricercatori sono costantemente alla ricerca di metodi per migliorare i trattamenti e questo approccio potrebbe aprire le porte a un nuovo modo di pensare alla radioterapia”.
«MedImmune è impegnata a sviluppare una scienza potente, che ha portato a collaborazioni e a sostenere la ricerca che aiuta a far progredire ulteriormente la nostra comprensione scientifica dell’immunoterapia. I risultati descritti nel recente studio con il Cancer Research UK sono estremamente incoraggianti”, conclude Robert Wilkinson, direttore di Oncology Research (MedImmune).