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Studio spiega perché i muscoli si indeboliscono con l’età, possibile terapia

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 03.08.2011

NEW YORK – I ricercatori della Columbia University Medical Center hanno scoperto il meccanismo biologico che sta dietro alla perdita di forza muscolare dovuta all’età e hanno individuato un farmaco che può aiutare a invertire questo processo. I loro risultati sono stati pubblicati nell’edizione di agosto on line di Cell Metabolism.

Quando invecchiamo, i nostri muscoli scheletrici tendono ad indebolirsi, un fenomeno noto come sarcopenia. La sarcopenia, che comincia ad apparire intorno ai 40 anni e accelera dopo i 75 anni, è una delle principali cause di disabilità negli anziani. L’esercizio fisico può contribuire a contrastare la perdita di massa muscolare, ma non ci sono trattamenti miracolosi e il processo è oggi inevitabile.

Secondo il nuovo studio, condotto su cavie, la sarcopenia si verifica quando c’è una perdita di calcio in un gruppo di proteine ​​delle cellule muscolari che, attraverso l’innesco di una complessa catena di eventi porta, in ultima analisi, ad una riduzione della capacità delle fibre muscolari a contrarsi, ha detto Andrew R. Marks del Centro per la cardiologia molecolare della Columbia University Medical Center (CUMC).

Recettori della rianodina, che sono canali del calcio presenti nella maggior parte dei tessuti del corpo, sono stati al centro di ricerca del dottor Marks dal 1989. Dopo la clonazione del gene del recettore della rianodina, ha scoperto, in studi sui topi, che la perdita dei recettori della rianodina è legata allo sviluppo di scompensi cardiaci e aritmie. Nel 2009, Marks ha mostrato che le perdite in questi canali contribuiscono anche alla distrofia muscolare di Duchenne, una malattia genetica caratterizzata dalla rapida progressione dell’indebolimento muscolare e morte precoce.

Dal momento che la distrofia muscolare e la sarcopenia hanno alcuni punti in comune, il dottor Marks sospettava che le perdite del recettore della rianodina potessero essere coinvolte anche nella perdita di massa muscolare dovuta all’invecchiamento e con il presente studio cerca di dimostrarlo.

“Questo è un concetto completamente nuovo – ossia che il danno che si verifica nel processo di invecchiamento è molto simile a quanto che accade nella distrofia muscolare”, spiega il dottor Marks, “come se tutti noi con l’età essenzialmente sviluppassimo una forma di distrofia muscolare”.

Lo studio evidenzia anche una possibile terapia per la sarcopenia: un farmaco sperimentale chiamato S107, sviluppato dal dottor Marks e dai suoi colleghi. Il farmaco agisce stabilizzando la calstabin1, una proteina che si lega ai recettori della rianodina e previene le perdite di calcio.

Nello studio, a topi di 24 mesi (grosso modo l’equivalente di 70 anni negli esseri umani) è stata somministrato il farmaco S107 per quattro settimane. I topi hanno mostrato significativi miglioramenti sia in termini di forza muscolare che nella capacità di esercizio fisico, rispetto ai compagni non trattati. “I topi correvano di più e più velocemente durante l’esercizio fisico volontario,” dice il dottor Andersson, che fa parte del gruppo di ricerca. “Quando abbiamo testato i loro muscoli, erano circa il 50 per cento più forti”. Il farmaco non ha avuto alcun effetto sui giovani topi con parametri normali nei recettori della rianodina.

Un farmaco simile è ora in fase II di sviluppo clinico per il trattamento dello scompenso cardiaco nell’uomo.

“I nostri risultati suggeriscono che è possibile migliorare la funzione muscolare, fermando la perdita dei canali del calcio”, hanno concluso i ricercatori, che ora sperano in una serie di applicazioni per la nuova molecola, come la cura contro forme di distrofia o come terapia preventiva in soggetti molto deboli e debilitati da lunghe malattie.

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