Secondo un nuovo studio pubblicato su Journal of Infection Control e condotto dall’Associazione per i Association for Professionals in Infection Control and Epidemiology (APIC), Twitter è una fonte importante per la ricezione e la condivisione di nuove informazioni su vaccini, e risulta anche uno strumento fondamentalmente affidabile.
I ricercatori della University of Texas di Austin hanno analizzato 9.510 tweets legati alla vaccinazione, nel mese di gennaio 2012, per determinare i messaggi più popolari e influenti. Un campione finale di 2.580 tweets è stato poi codificato per la frequenza di condivisione, (con link risalenti a fonti di agenzie di stampa, gruppi di sostegno, o operatori sanitari), per verificare se le informazioni fossero scientificamente fondate.
Nel complesso è risultato che il 33% dei 2.580 tweets effettuati erano molto positivi circa i vaccini, il 54% erano neutrali, e il 13% sono stati negativi. Del 14% dei tweet che contenevano informazioni mediche più di due terzi presentava contenuti basati sulla ricerca scientifica.
I messaggi più popolari riguardavano il vaccino contro la malaria dei bambini, lo sviluppo del vaccino NeuVax E-75 per il cancro al seno, l’efficacia di un vaccino contro l’herpes nelle donne, quelli dei Centri per il Controllo delle Malattie per la prevenzione del papilloma virus sui ragazzi, la potenziale approvazione di un vaccino contro il cancro del polmone e molti altri.
Le fonti di informazioni condivise attraverso i tweet avvengono attraverso siti come WebMD (16%), i media nazionali come il New York Times (13 per cento), le organizzazioni mediche come l’American Medical Association (12 per cento), e l’Huffington Post (10 per cento).
“Le notizie sulla salute hanno ricevuto un’attenzione maggiore rispetto per esempio alla politica, questo indica che gli utenti stanno utilizzando in maniera corretta le fonti sull’informazione sanitaria”, affermano gli autori dello studio. “Sembra che gli utenti di Twitter condividano le informazioni e le fonti più rispettabili, mobilitando attivamente anche gli altri a cercare informazioni sanitarie affidabili. Tutto ciò contribuisce a spiegare molti quesiti che gli utenti si pongono, e aiuta a determinare le indicazioni per campagne educative. “