Alma, il nuovo radiotelescopio multiplo nel deserto di Atacama in Cile. Crediti: W. Garnier, ALMA (ESO/NAOJ/NRAO)
Il più complesso radiotelescopio multiplo terrestre mai realizzato dall’umanità, l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA), è ufficialmente entrato in funzione sull’altopiano a 5000 metri nel deserto di Atacama, nel Cile settentrionale. Migliaia di scienziati da tutto il mondo hanno fatto a gara per essere i primi ricercatori ad esplorare alcuni delle più remoti recessi del cosmo con questo nuovo potentissimo strumento astronomico.
“Abbiamo costruito in uno dei luoghi più estremi sulla Terra il più grande radiotelescopio multiplo al mondo per studiare le radioonde a lunghezza millimetrica e sub-millimetrica con un livello di sofisticazione tecnologica che era un sogno solo un decennio fa,” ha dichiarato il Dr. Mark McKinnon, il Project Manager di ALMA per il Nord America presso il National Radio Astronomy Observatory (NRAO) a Charlottesville, in Virginia. “E ora, eccoci agli inizi della scienza di ALMA. Abbiamo reso possibile l’impossibile. Questa è veramente una grande occasione!”
Sono stati costruiti già circa un terzo dei 66 radiotelescopi che andranno a comporre ALMA. Ma anche se è ancora in costruzione, ALMA è già diventato il miglior telescopio nel suo genere.
“La ‘M’ in ALMA sta per onde ‘millimetriche/ submillimetriche’, perché ALMA vede l’Universo a queste lunghezze d’onda della radiazione, molto diverse dalla luce che riusciamo a vedere con i nostri occhi”, ha dichiarato Alison Peck, un astronomo di NRAO che ha anche collaborato come Deputy Project Scientist durante la costruzione di ALMA. “Con onde millimetriche e submillimetriche, possiamo osservare la formazione dei pianeti, indagare l’astrochimica e rilevare la radiazione elettromagnetica che ci raggiunge dalle prime galassie dell’Universo. I primi progetti che utilizzeranno la potenza di ALMA metteranno alla prova queste le capacità del telescopio in tutti questi campi e in molti, molti altri.”
Uno dei progetti scelti per ALMA è stato quello del dottor David Wilner dello Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, Massachusetts. Wilner ha detto: “La mia squadra andrà a caccia dei blocchi di costruzione di sistemi solari, e ALMA è l’unico posto attrezzato per loro.”
L’obiettivo della sua squadra è AU Microscopii, una stella a 33 anni luce di distanza che ha solo l’1% dell’età del nostro sole. “Useremo ALMA per osservare l’anello di formazione dei pianeti che riteniamo possano orbitare attorno a questa giovane stella. Solo con ALMA possiamo sperare di scoprire in questi grumi polverosi cinture di asteroidi, che possono essere gli indicatori di pianeti invisibili”. Wilner e il suo team condivideranno i dati con una squadra europea che ha chiesto anch’essa di effettuare osservazioni con ALMA in questa zona del cielo.
Il dott. Simon Casassus, presso l’Università del Cile, e il suo team utilizzeranno ALMA per osservare il disco di gas e polveri intorno a HD142527, una giovane stella che si trova a 400 anni luce di distanza. “Il disco di polvere attorno a questa stella ha un gap molto grande, che può essere stato provocato dalla formazione di pianeti giganti”, ha detto Casassus.
“All’esterno del gap, questo disco contiene abbastanza gas per permettere la formazione di una decina di pianeti delle dimensioni di Giove. All’interno, invece, un giovane pianeta gigante gassoso potrebbe starsi ancora formando”.
Più lontano, a 26.000 anni luce da noi, nel centro della nostra galassia, si trova Sagittarius A, un buco nero super-massiccio 4.000.000 di volte la massa del nostro sole. Gas e polveri sono invisibili ai nostri telescopi ottici. Tuttavia, ALMA è in grado di captare attraverso le tenebre galattiche le onde radio emesse da questo enorme buco nero.
Professor Heino Falcke, astronomo presso la Radboud Nijmegen University in Olanda, ha detto: “ALMA ci permetterà di guardare i bagliori di luce provenienti da questo buco nero supermassiccio. Questo ci lascia studiare le abitudini ‘alimentari’ di questo mostro. Pensiamo che una parte di gas possa star sfuggendo dalla sua morsa micidiale, quasi alla velocità della luce.”
Durante l’avvio di questi ad altri esperimenti, continuerà la fase di costruzione di ALMA nelle Ande Cilene, sull’altipiano di Chajnantor nel remoto deserto di Atacama. Ogni nuovotelescopio che verrà costruito verrà successivamente unito agli altri tramite cavi in fibra ottica. I dati di ognuno di queste radioantenne verranno uniti agli altri grazie ad uno dei supercomputer più veloci al mondo, l’ALMA Correlator. Progettato e costruito dal Centro di Tecnologia NRAO a Charlottesville, in Virginia, il Correlator compie 17 quadrilioni di operazioni al secondo.
Entro il 2013, ALMA potrà usufruire di tutti i 66 telescopi ultra-precisi previsti, che lavoreranno all’unisono come un’unica grande antenna.
16.500 piedi ossia circa 5.000 metri