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Trovato un modo semplice per produrre grafene

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 21.06.2011

GrafeneDeKalb, Illinois – Gli scienziati della Northern Illinois University sostengono di aver scoperto un metodo semplice per la produzione di grafene con un alto rendimento. Il grafene è una nuova nanostruttura di carbonio che secondo alcuni potrebbe sostituire il silicio come base per i circuiti elettronici del futuro.

Al centro di una intensa ricerca scientifica negli ultimi anni, il grafene è un materiale bidimensionale, costituito da un singolo strato di atomi di carbonio disposti in un reticolo esagonale. E’ il materiale più resistente mai scoperto ed ha altre qualità notevoli, compresa la mobilità degli elettroni, una proprietà che permetterà il suo utilizzo nei dispositivi del futuro.

In un articolo di giugno Journal of Materials Chemistry, i ricercatori hanno descritto un nuovo metodo che converte l’anidride carbonica direttamente in alcuni strati di grafene (di meno di 10 atomi di spessore), dalla combustione di metallo puro magnesio in ghiaccio secco.

“E ‘scientificamente provato che bruciare metallo magnesio in anidride carbonica produce carbonio, ma la formazione di questo carbonio con alcuni strati di grafene come il prodotto principale non è stato né individuato né dimostrato come tale fino a quando il nostro rapporto attuale”, ha detto Narayan Hosmane, un professore di chimica e biochimica che guida il gruppo di ricerca NIU.

“Il processo di sintesi può essere utilizzato per produrre potenzialmente pochi strati di grafene in grandi quantità”, ha detto. “Fino ad ora, il grafene è stato sintetizzato con vari metodi che utilizzano sostanze chimiche pericolose e le tecniche lente. Questo nuovo metodo è semplice, ecologico e conveniente.”

Hosmane detto che il suo gruppo di ricerca inizialmente voleva produrre solo nanotubi di carbonio. “Invece, abbiamo per caso isolato alcuni strati di grafene”, ha detto. “E siamo rimasti tutti sorpresi”.

“E’ una tecnica molto semplice già usata dagli scienziati prima di oggi”, ha aggiunto Amartya Chakrabarti, coautore e ricercatore post-dottorato in chimica e biochimica. “Ma nessuno in realtà ha attentamente esaminato la struttura del carbonio che era stata prodotta.”

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