Sembrerebbe che i Neanderthal della regione di Poitou-Charentes usassero spezzare e incidere le ossa dei loro simili, morti di recente, secondo quanto è stato rivelato dai resti fossili di due adulti e di un bambino, rinvenuti nel sito francese di Marillac.
Manipolazioni simili, avvenute post mortem, sono state osservate in altri siti neandertaliani, ma gli studiosi non sanno ancora se attribuirle al bisogno di cibo o ricondurle a qualche forma di rituale.
Tracce di tagli osservati sul femore del bambino Neanderthal di Marillac (Crediti: MD Garralda et alii)
Da quando il sito di Marillac è stato portato alla luce, la scoperta di resti fossili di animali (il 90 per cento appartenente a renne) e di esseri umani, insieme a strumenti del periodo Musteriano, ha consentito di identificare il sito come una zona di caccia dei Neanderthal.
La cosa più sorprendente di questo sito è la presenza di una gran quantità di resti umani, molti dei quali ancora da analizzare.
Ora, uno studio pubblicato sull’American Journal of Physical Anthropology, ha per la prima volta analizzato i resti di tre individui, rinvenuti tra il 1967 e il 1980, e risalenti a 57.600 anni fa.
Si tratta di una diafisi incompleta di un radio destro, parte dell’avambraccio, di una fibula sinistra e di una grossa parte di un femore destro, quest’ultimo sicuramente appartenente ad un bambino.
Rispetto ad altri fossili analoghi, queste ossa appaiono non solo avere la forma più tozza tipica dei Neanderthal, ma anche di mostrare di essere state manipolate dopo la morte degli individui.
Maria Dolores Garralda, docente presso l’Università Complutense di Madrid e ricercatrice presso l’Università di Bordeaux, Francia, nonché autore principale dello studio, afferma che sembrerebbe che la carne sia stata asportata dalle ossa, dopo la morte, con strumenti litici.
Il frammento del femore del bambino, morto all’età di 9 o 10 anni, mostra due larghi segni da taglio, distanziati di mezzo centimetro uno dall’altro.
Dal suo stato di conservazione, i ricercatori deducono che l’osso sia stato fratturato dopo la morte, ma quando era ancora fresco, allo scopo di separare le due estremità, superiore ed inferiore, dove si trovano le articolazioni.
Il team non sa dare spiegazioni esaustive di queste tracce inconsuete. Si tratterebbe di evidenti testimonianze di episodi di cannibalismo, ma ancora non si sa se praticato per scopo rituale o per bisogno alimentare.
“Data la morfologia delle fratture, è possibile che il corpo del bambino sia stato manipolato dopo la morte”, osserva Garralda. “La gamba destra ha ricevuto una serie di colpi che hanno fratturato il femore e i tagli sono di natura antropica. Non ci sono segni evidenti di morsi di animali”.
Anche il radio dell’adulto presenta piccoli tagli realizzati probabilmente con strumenti di selce.
“Tre striature appaiono significative, dato che attraversano l’osso una sopra l’altra”, dicono i ricercatori.
Una cosa è certa. Il sito abbonda di ossa animali, che avrebbero costituito un’ottima riserva per la popolazione Neanderthal.
Che bisogno c’era di consumare carne umana?
“Finora siamo stati in grado di dimostrare queste manipolazioni in centinaia di altri siti Neanderthal, in tutta Europa, anche più recenti, includendo anche esseri umani moderni loro contemporanei, ma non siamo mai stati in grado di dimostrare che i Neanderthal si siano cibati di carne umana, anche se il cannibalismo è stato praticato più recentemente in altre popolazioni più moderne”, tende a precisare Garralda.
A Marillac, naturalmente, oltre a queste, sono state raccolte moltissime ossa rosicchiate o digerite da parte di animali predatori, ma con segni ben diversi da quelli osservati nelle tre ossa descritte.
“Queste deformazioni e marcature sono ben distinguibili, anche se tuttora ci sfugge il significato”, conclude l’antropologa.