Uno strumento d’osso multiuso, risalente all’epoca dei Neanderthal è stato rinvenuto in un sito archeologico in Francia da alcuni ricercatori dell’Università di Montreal.
La scoperta rimette in discussione le attuali conoscenze sull’evoluzione del comportamento umano dei nostri antenati nel corso della preistoria.
“E’ la prima volta che viene scoperto uno strumento di questo genere, ascrivibile a questo periodo. Questo ritrovamento sembra dimostrare che i Neanderthal erano in grado di conoscere le proprietà meccaniche dell’osso e di saperlo lavorare con una certa destrezza per ricavarne utensili o attrezzi, capacità che di solito sono state attribuite esclusivamente ad Homo sapiens”, dichiara Luc Doyon, ricercatore del Dipartimento di Antropologia dell’Ateneo canadese, che partecipava agli scavi assieme alla collega Geneviève Potheir Bouchard, della stessa Università, e a Maurice Hardy, dell’Università Paris X – Nanterre, responsabile dello scavo.
I Neanderthal – come noto – vissero in Europa e in Asia occidentale nel Paleolitico medio, tra i 250mila e i 28mila anni fa.
Per gran parte del 20°secolo gli antropologi della preistoria sono stati piuttosto restii a riconoscere la capacità di questa specie di includere materiali come l’osso nel loro ‘know-how’ tecnologico e, al tempo stesso, di aver anche acquisito una certa padronanza delle tecniche necessarie per la sua lavorazione.
Tuttavia, questi ultimi due decenni hanno prodotto molti indizi che indicano l’utilizzo di materiali duri di origine animale – in pratica, ossa – da parte dei Neanderthal.
Lo strumento in questione è stato scoperto nel giugno dello scorso anno durante gli scavi annuali nella Grotta du Bison ad Arcy-sur-Cure, in Borgogna, Francia.
Estremamente ben conservato, l’attrezzo proviene dal femore sinistro di una renna adulta e la sua età è stata stimata tra i 55mila e i 60mila anni fa.
I segni osservati su di esso ci permettono di delinearne la storia. Per i Neanderthal entrare in possesso di ossa per la fabbricazione di strumenti non doveva essere certamente lo scopo principale per cui praticavano la caccia. Probabilmente questa antica specie era interessata a procurarsi le ossa soprattutto per rifornirsi delle abbondanti energie che potevano essere attinte alla carne e al midollo.
E infatti, sull’attrezzo sono evidenti prove di macellazione di animali e rotture di ossa, mentre i segni di percussione rilevati suggeriscono piuttosto un uso ancora diverso del frammento osseo, l’affilatura di utensili di pietra.
Infine, le scheggiature e la superficie alquanto lucida proverebbero che l’osso poteva essere usato come raschietto per le pelli.
“La presenza di questo strumento d’osso in un contesto in cui gli strumenti di pietra sono abbondanti suggerisce una scelta opportunistica del frammento e la sua modifica fatta intenzionalmente in un attrezzo da parte dei Neanderthal”, afferma Doyon. “Si è a lungo ritenuto che prima di ’Homo sapiens , nessun’altra specie avesse avuto la capacità cognitiva di produrre questo tipo di artefatto. Questa scoperta riduce il presunto divario tra le due specie e ci impedisce di affermare la superiorità di una sull’altra”.