A sole due settimane da un altro annuncio simile, la missione Kepler della NASA colpisce ancora. Ha infatti scoperto un nuovo pianeta extrasolare molto simile alla Terra. Questa volta si può parlare davvero di gemello in termini di dimensioni, che orbita attorno ad una stella simile al Sole a 1000 anni luce dal nostro sistema solare.
Nella stessa ricerca i ricercatori annunciano la scoperta di un ulteriore pianeta, leggermente più piccolo della Terra, e che si trova più vicino al suo sole.
I due pianeti, chiamati Kepler-20e e Kepler-20f, sono troppo vicini alle loro stelle per essere considerati abitabili. Infatti su questi pianeti non potrebbe esserci acqua liquida, ma l’importanza della ricerca questa volta sta nell’incredibile somiglianza ai pianeti terrestri del nostro sistema solare. La scoperta conferma l’abbondanza di pianeti simili al nostro nella galassia, aumentando le possibilità della presenza di vita – o delle sue condizioni – al di fuori del nostro sistema solare.
La scoperta segna una nuova pietra miliare nella ricerca sui pianeti come la Terra. I nuovi pianeti sono probabilmente rocciosi. Kepler-20e è leggermente più piccolo di Venere ed ha un raggio pari a 0,87 volte il raggio della Terra. Kepler-20f è praticamente delle stesse dimensioni della Terra, misurando 1,03 volte il suo raggio. Entrambi i pianeti risiedono in un sistema a cinque pianeti chiamato Kepler-20, a circa 1.000 anni luce di distanza nella costellazione della Lyra.
Kepler-20e orbita intorno alla sua stella madre ogni 6,1 giorni e Kepler-20f ogni 19,6 giorni. Queste brevi periodi orbitali testimoniano la presenza di calore che rende questi dei mondi inospitali. Il clima di Kepler-20f con i suoi 400 gradi centigradi è simile a quello del pianeta Mercurio. La temperatura superficiale di Kepler-20e, di oltre 760 gradi, farebbe fondere il vetro.
“L’obiettivo primario della missione Kepler è quello di trovare pianeti delle dimensioni della Terra nella zona abitabile”, ha detto Francois Fressin del Harvard-Smithsonian Center for Astrophysics di Cambridge, Massachusetts, principale autore di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Nature. “Questa scoperta dimostra per la prima volta che pianeti simili per dimensioni alla Terra esistono con una certa frequenza intorno ad altre stelle, e che siamo in grado di individuarli”.
Il sistema Kepler-20 include tre altri pianeti che sono più grandi della Terra ma più piccoli di Nettuno. Kepler-20b, il pianeta più vicino, Kepler-20c, il terzo pianeta, e Kepler-20d, il quinto pianeta, orbitano intorno alla loro stella rispettivamente in 3,7, 10,9 e 77,6 giorni. Tutti e cinque i pianeti hanno orbite più piccole di quella di Mercurio. La stella ospite appartiene alla stessa classe (tipo G) del nostro sole, anche se è leggermente più piccola e più fresca.
Il telescopio Kepler sta scandagliando 150 mila stelle nella zona di Goldilocks della Via Lattea, densa di stelle dell’età e della dimensione del Sole, e i ricercatori si aspettano quindi nuove sorprese.
Ma dove vuoi andare… la nasa ha problemi con gli shuttle, tu vuoi costruire le astronavi :-)
Semmai gli spari una grossa antenna e cerchi di comunicarci, ma senza il subspazio di trekkiana memoria la risposta arriva ai tuoi nipoti :-)
Sono monotematico, ma senza zefram cochrane (googlare please) i nostri sogni di incontri ravvicinati sono molto lontani.
Non resta che sperare che un modo l’abbiano trovato loro e che ci vengano a trovare…
Sarebbe interessante sapere in che modo l’uomo potrebbe andare su questi pianeti che distano svariati anni luce dalla Terra, considerando che tale distanza pro capite è poco al di sotto dei 10 mila miliardi di Km.
Forse ibernando gli astronauti?, forse inserendo delle colonie di astronauti che si riproducono durante il viaggio spaziale, per il quale diverse generazioni nascerebbero e morirebbero nell’astronave stessa? O quali altri sistemi?? Le distanze sono troppo enormi e la nostra tecnologia è –almeno per ora- troppo arretrata.
Tuttavia se qualcuno può rispondere ben venga!