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Una galassia alquanto particolare

Scritto da Leonardo Debbia il 11.01.2017

La prima novità in campo astronomico del nuovo anno arriva dall’Università del Minnesota

Duluth che, in collaborazione con il Museo di Scienze Naturali del Nord Carolina, riferisce di una particolare caratteristica scoperta in una lontana galassia.

A circa 359 milioni di anni luce di distanza dalla Terra è stata infatti osservata una ‘curiosa’ conformazione della galassia PGC 1000714, finora considerata una galassia come tante.

Una nuova ricerca fornisce una prima descrizione di un ben definito nucleo di forma ellittica, circondato da due anelli circolari; una forma che la farebbe assegnare ad una classe di galassie molto rare da poter osservare, che vengono definite anche ‘Oggetti di Hoag’.

galassia

A sinistra: immagine a falsi colori della galassia PGC 1000714. A destra: risultano evidenziati l’anello esterno (blu) e il diffuso anello più interno (verde chiaro) (credit: Ryan Beauchemin)

Questi ‘oggetti’ altro non sarebbero che galassie sui generis, diverse dalle convenzionali e conosciute anche come ‘galassie ad anello’. Scoperte per la prima volta nel 1950 dall’astronomo statunitense Arthur Allen Hoag, sono ancora oggetto di svariate ipotesi circa la loro origine, anche per la estrema rarità che le caratterizza.

“Meno dello 0,1 per cento delle galassie osservate sono di tipo Hoag”, sottolinea Burcin Mutlu-Pakdil, astronomo dell’Istituto di Astrofisica del Minnesota presso l’Università del Minnesota Twin Cities e dell’Università del Minnesota Duluth, nonchè autore principale dell’articolo relativo a questa ricerca.

Le galassie di tipo Hoag, definite inizialmente come nebulose planetarie, appaiono come nuclei circolari circondati da un anello, anch’esso circolare, di colore giallo, senza apparenti legami visibili che li colleghino; solo spazi relativamente vuoti tra le due strutture principali, con qualche eventuale ammasso aperto di stelle di colore blu, non visibili a causa dell’enorme distanza.

La maggior parte delle galassie di questo tipo sono a forma di disco come la Via Lattea, ma hanno diametri leggermente superiori.

Le galassie con aspetto insolito forniscono agli astronomi intuizioni uniche sui modi di formazione e sulla loro evoluzione; per cui si può facilmente capire l’interesse suscitato dalla nuova osservazione.

Sono state raccolte le immagini delle diverse frequenze luminose emesse dalla galassia, che è facilmente osservabile nell’emisfero australe, utilizzando un telescopio con grande diametro situato sulle montagne cilene.

Queste immagini sono servite per determinare le età delle due parti principali della galassia, l’anello esterno e il nucleo centrale.

I ricercatori hanno trovato l’anello esterno blu, giovane (0,13 miliardi di anni), che circonda un nucleo centrale di colore rosso più vecchio (5,5 miliardi di anni), ma sono rimasti alquanto sorpresi nello scoprire un secondo anello interno, che avvolgeva il corpo centrale.

Per documentare la presenza di questo secondo anello, i ricercatori hanno rielaborato le immagini, oscurando il nucleo. Questa procedura ha consentito loro di osservare e misurare la struttura poco visibile del secondo anello interno.

“Abbiamo già osservato galassie con un anello blu attorno ad un corpo rosso centrale, la più famosa delle quali è l’Oggetto di Hoag. Tuttavia, la caratteristica unica di questa galassia è che sembra sia presente un diffuso secondo anello rosso più vecchio”, dice Patrick Treuthardt, astrofisico presso il Museo di Scienze Naturali del Nord Carolina e co-autore dello studio.

Gli anelli delle galassie sono regioni dello spazio in cui le stelle si sono formate da collisioni di nubi di gas.

“I diversi colori degli anelli interno ed esterno suggeriscono che questa galassia abbia vissuto due diversi periodi di formazione”, afferma Mutlu-Pakdil. “Da queste immagini iniziali è però impossibile capire come si sono formati gli anelli di questa particolare galassia”.

I ricercatori sottolineano che avere la possibilità di esaminare immagini di altre galassie simili a questa potrebbe aiutare gli astronomi a capire come queste galassie abbiano avuto origine e si siano evolute in questa straordinaria tipologia.

Dal momento che le forme delle galassie possono essere il prodotto di interazioni nell’ambiente interno o esterno, gli autori ipotizzano che questa tipologia possa essere il risultato di interazioni con un’altra galassia, avvenute negli ultimi 2-3 miliardi di anni e che l’anello esterno possa essere il risultato di un processo durante il quale questa galassia abbia incorporato parti di una galassia nana ricca di gas, che un tempo si trovava nelle sue vicinanze.

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