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La sonda Dawn lascia Vesta per il pianeta nano Cerere

Scritto da Paolo Ferrante il 31.08.2012

Vesta vista dalla sonda DawnPer gli appassionati di spazio, un’altra notizia molto eccitante dopo i successi di Curiosity su Marte, dove il rover ha appena intrapreso il suo lungo viaggio verso il primo obiettivo della missione. La sonda della Nasa che sta esplorando la fascia principale degli asteroidi, che si trova tra Marte e Giove, ha appena lasciato l’asteroide Vesta e ora si dirige verso il pianeta nano Cerere, che si trova sempre all’interno della fascia degli asteroidi e che è particolarmente interessante in quanto nasconde i segreti della formazione dei pianeti.

A dispetto dei recenti problemi tecnici, il veicolo spaziale Dawn della NASA è sulla buona strada per diventare la prima sonda ad orbitare attorno ad entrambi gli oggetti più interessanti della fascia principale, Vesta e Cerere. Le due lontane destinazioni  aiuteranno gli scienziati a rispondere a domande sulla formazione del nostro sistema solare. Gli ingegneri prevedono che la sonda spaziale parta dall’asteroide gigante Vesta il prossimo 5 settembre per iniziare il suo viaggio di due anni verso Cerere.

Dawn ne ha di strada da fare, visto che tra Vesta e Cerere (o meglio, il punto in cui Cerere si troverà tra due anni) ci sono circa 4,6 miliardi di chilometri.

La sonda ha già svelato parecchi segreti dell’asteroide gigante Vesta ed ha iniziato la sua odissea per l’esplorazione dei due oggetti più massicci nella fascia principale nel 2007. Dawn è arrivata in orbita attorno a Vesta nel luglio 2011 e raggiungerà Cerere nei primi mesi del 2015. Questi due oggetti nascondono, secondo i ricercatori, gran parte della storia del nostro sistema solare, visto che la loro formazione risale a quando c’era solo un disco enorme di detriti attorno ad una stella nascente, il Sole.

Dawn, che in inglese significa alba, ha raccolto preziose testimonianze che ora andranno esaminate attentamente dagli astronomi di tutto il mondo, per estrarre la storia del nostro sistema solare da questi fossili cosmici. Inoltre, questa missione pone le basi per una possibile missione umana che potrebbe visitare uno degli asteroidi nella prima metà del secolo.

La sonda si allontanerà seguendo un’orbita a spirale dall’orbita intorno a Vesta, utilizzando l’iper-efficiente sistema di propulsione chiamato propulsione ionica. Il sistema utilizza l’emissione di ioni di xeno che genera una spinta piccola ma continua, che nello spazio, data l’assenza di qualsiasi attrito, è sufficiente a muovere la sonda in lungo e in largo per la fascia principale. I propulsori ionici forniscono meno potenza rispetto ai motori tradizionali, ma hanno grandi vantaggi in termini di assenza di serbatoi, con tutti i rischi del caso, e la riduzione della dimensione e della complessità.

Dawn ha fornito uno scorcio di Vesta con un dettaglio senza precedenti. I risultati hanno rivelato che l’asteroide era completamente fuso in passato, e formava un corpo stratificato con un nucleo di ferro. La sonda ha anche rivelato che Vesta ha subito potentissime collisioni nel suo emisfero meridionale. L’asteroide è sopravvissuto infatti ad almeno due colossali eventi negli ultimi 2 miliardi di anni. Senza Dawn, gli scienziati non avrebbero mai saputo dei due crateri di impatti ancora visibili nella zona polare meridionale.

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“Siamo andati attorno a Vesta per riempire gli spazi vuoti della nostra conoscenza sulla storia del nostro sistema solare”, ha detto Christopher Russell, ricercatore principale di Dawn, con sede presso l’Università della California, Los Angeles (UCLA). “Dawn ha riempito quelle pagine oltre le nostre aspettative, e ci ha rivelato quanto sia speciale Vesta è come sia un reduce dei primi giorni del sistema solare. Ora possiamo dire con certezza che Vesta assomiglia a un piccolo pianeta piuttosto che ad un tipico asteroide.”

 

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