L’accordo tra Esa e agenzia spaziale russa dovrebbe arrivare entro l’anno, secondo l’Esa. Da tempo l’Esa corteggia la Russia come un interlocutore affidabile per non far morire il progetto di ‘conquista’ di Marte, che prevede l’invio di un satellite nel 2016 e di un rover nel 2018.
Secondo il responsabile delle Relazioni internazionali dell’Agenzia Spaziale Europea, Frederic Nordlund, che si trova a Napoli alla conferenza ministeriale di 2 giorni dell’Esa, ha detto che l’accordo è in dirittura d’arrivo e che potrebbe avvenire entro l’anno. “L’accordo con la Russia non è stato ancora formalizzato, ma la firma è prevista a breve, in modo da poter partire con la missione del 2016” ha affermato Nordlund.
L’entrata della Russia Inizialmente il programma ExoMars è stata necessaria dopo l’uscita della Nasa, che ha preferito focalizzarsi sulle proprie missioni per motivi di budget. La russa Roscosmos dovrebbe fornire i vettori per portare il satellite e il rover marziano previsti dal progetto fino al Pianeta rosso.
La cooperazione, secondo Nordlund, va a gonfie vele al punto che si sta pensando di estenderla alla futura missione Juice (Jupiter Icy Moon Explorer), che dovrebbe portare un veicolo sulla superficie di una delle lune di Giove, Ganimede. Ma ora è troppo presto per parlarne, ha precisato Nordlund.
A Napoli si sta decidendo il futuro del settore spaziale europeo, perché le questioni sul tavolo sono di vitale importanza per tutti gli stati membri.
I ministri europei responsabili delle attività spaziali dell’ESA più il Canada si stanno incontrando a Napoli durante il 20 e 21 novembre per concordare i programmi spaziali dell’ESA, al fine di promuovere la competitività dell’Europa e di crescita con i progressi scientifici.
L’Esa è nata nel 1975 e oggi ha un giro d’affari di 6 miliardi di euro annui, impiegando direttamente 35 mila professionisti qualificati. Il numero di posti di lavoro legati al settore spaziale in Europa è dieci volte quella cifra, arrivando a 3,5 milioni di occupati.