Da qualche tempo diversi siti pubblicano notizie allarmanti in rete, annunciando che un non meglio identificato asteroide colpirà la Terra tra il 22 e il 28 del prossimo mese di settembre.
Sembra che l’allarme sia stato lanciato da un gruppo esoterico di ‘teorici del complotto’, che avrebbero interpretato – ancora una volta – alcuni brani della Bibbia.
Secondo la predizione, oltre al periodo, si conosce addirittura anche il luogo dove si verificherà il catastrofico evento che dovrebbe annientare l’umanità: le vicinanze di Puerto Rico, il Mar dei Caraibi.
La conseguenza immediata sarà la distruzione delle coste atlantiche del Nord e del Sud America, compresa, ovviamente, tutta l’area del Golfo del Messico.
L’annuncio ha destato impressione e spaventato tanti creduloni.
E allora, si corre a chiedere informazioni a chi ne sa (forse!) un po’ di più; alla NASA.
“Non esiste alcuna base scientifica, non uno straccio di prova che un asteroide o qualsiasi altro oggetto celeste possa colpire la Terra nel periodo indicato”, dichiara Paul Chodas, direttore dell’Ufficio Near-Earth Object della NASA, operante presso il Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, in California.
In realtà, contrariamente ai catastrofisti dell’etere, le osservazioni del Programma della NASA ‘Near-Earth Object’, appositamente predisposto da tempo, dicono che non si ha alcuna immagine di asteroidi o comete che potrebbero avere un impatto con il nostro pianeta in qualsivoglia momento del prossimo futuro.
Tutti gli asteroidi conosciuti come potenzialmente in grado di incrociare l’orbita terrestre nei prossimi 100 anni hanno una probabilità minore dello 0,01 per cento di colpire la Terra.
Una probabilità pressochè nulla.
Il Programma Near-Earth Object del JPL prevede che un gruppo di astronomi e scienziati, in collaborazione con colleghi in tutto il mondo, scandaglino in continuazione il cielo con i loro telescopi alla ricerca di asteroidi o altri corpi celesti che potrebbero costituire un pericolo per il nostro pianeta. Di ognuno vengono, di conseguenza, calcolati e monitorati costantemente i percorsi, per prevenire ogni minaccia per il prossimo futuro.
Qualunque cosa venisse a interferire con l’orbita terrestre, Chodas e i suoi colleghi sarebbero i primi a saperlo.
Non è la prima volta, dicono dalla NASA, che in rete si farnetica di misteriosi e fantomatici oggetti pronti a scatenare una catastrofe cosmica con il pianeta Terra.
“Non è la prima e non sarà neppure l’ultima”, dice Chodas.
Sembra che questo sia un tema molto in voga sul web.
Nel 2011 circolavano notizie sulla cometa Elenin che doveva scatenare il ‘giorno del giudizio’, quando la cometa, in realtà, non costituiva alcun pericolo e di fatto si dissolse poi in un flusso di detriti.
Fu poi la volta del calendario Maya, che decretava la fine dei tempi per il 21 dicembre del 2012, sempre con un gigantesco asteroide come protagonista.
Quest’anno, gli asteroidi considerati pericolosamente vicini alla Terra erano il 2004 BL86 e il 2014 YB35, ma i loro passaggi nei mesi di gennaio e marzo sono stati lontani e innocui, come aveva annunciato la NASA.
“Anche quest’anno non esiste alcun pericolo. In realtà, non uno solo degli oggetti celesti conosciuti ha qualche possibilità credibile di colpire la Terra nel corso del prossimo secolo”, afferma Chodas.
La NASA rileva tracce e cataloga asteroidi e comete che passano a 30 milioni di chilometri dalla Terra, utilizzando sia telescopi terrestri che telescopi spaziali.
Ad oggi, non sono note minacce di impatti, a parte il continuo e innocuo flusso di meteoroidi, i piccoli asteroidi che si dissolvono, bruciando nell’atmosfera.
Ancora una volta, si può stare tranquilli. Per ora, il pericolo non viene dallo spazio.