L’agenzia spaziale NASA ha annunciato la scoperta da parte degli scienziati della missione Interstellar Boundary Explorer [IBEX] di un ambiente galattico inusuale e molto diverso da quello che si trova all’interno del nostro sistema solare.
Al contrario dello spazio vuoto che siamo abituati a pensare, in realtà il mezzo interstellare non è poi così vuoto. La sonda IBEX è stata lanciata in orbita attorno alla Terra nel 2008 proprio per scoprire le interazioni tra l’eliosfera – il confine del nostro sistema solare -, e il materiale interstellare contenuto nel vento galattico.
La NASA ha scoperto in particolare che la natura del vento solare e di quello galattico differiscono, in particolare per quanto riguarda la loro composizione chimica. Questo significa, secondo i ricercatori della NASA, che il sistema solare si è evoluto in un luogo della nostra galassia, la Via Lattea, che è diverso da quello dove si trova ora. Il sistema solare è in continuo movimento attraverso lo spazio, e completa un’orbita intorno al centro della galassia una volta ogni 225 milioni di anni.
La NASA dice che le osservazioni di IBEX stanno fornendo nuovi indizi su come e dove il sistema solare si è formato circa 5 miliardi di anni fa, e come la dimensione dell’eliosfera cambia forma mentre viaggia attraverso la galassia.
In particolare, le particelle estranee all’ambiente del nostro sistema solare che invece si trovano appena fuori dai suoi confini sono atomi di idrogeno, ossigeno, neon ed elio.
Mentre neon ossigeno si trovano in tutta la galassia, i ricercatori sono ancora incerti sulla loro distribuzione. Ma con le nuove osservazioni di IBEX, gli scienziati sono meglio in grado di studiare le quantità di questi elementi, e i loro rapporti reciproci.
“Scoprire la distribuzione di questi elementi in termini quantitativi è importante, perché essi costituiscono le stelle, i pianeti e anche le persone”, ha detto David McComas, principale ricercatore su IBEX. “Abbiamo ora questo enigma: la materia al di fuori del nostro sistema solare non sembra combaciare con quella all’interno, e sembra in particolare essere più ricca in ossigeno rispetto al neon”.
La presenza di meno ossigeno nel materiale interstellare potrebbe indicare che il sole si è formato in una regione con più ossigeno rispetto alla sua posizione attuale, hanno detto i ricercatori.
Oppure, potrebbe essere un segno che l’ossigeno viene “bloccato” in altri materiali galattici, come granelli di polvere cosmica o ghiaccio.
Questa scoperta apre un nuovo interrogativo: se è vero o no che l’ossigeno, che è così cruciale per la vita sulla Terra, sia intrappolato nella polvere cosmica?
Per ora non è dato saperlo. Intanto gli scienziati dicono che ampliare la nostra comprensione sulla composizione del mezzo interstellare e su come l’eliosfera protegge il nostro sistema solare sono passi fondamentali per pianificare futuri viaggi spaziali umani oltre la Terra.
La sonda IBEX ha iniziato a raccogliere le misurazioni delle particelle interstellari dal 2009. La sonda, che è grande quanto un pneumatico di un autobus, orbita intorno alla Terra ogni otto giorni ad una quota di circa 325.000 chilometri, circa 5/6 della distanza tra la Terra e la Luna.