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Modellatore 3D del MIT può riprodurre a distanza movimento delle mani

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 18.11.2013

I ricercatori del MIT non sono nuovi a invenzioni davvero sorprendenti. L’ultima “diavoleria” è un attuatore che permette ad una persona in remoto di spostare oggetti all’interno di un campo delimitato. Le possibilità del progetto, allo stadio sperimentale, sono davvero tante, dalla telemedicina all’educazione a chissà cos’altro.

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L’invenzione è stata realizzata dagli studenti del Tangible Media Group del MIT, e grazie ad un dispositivo computerizzato manipola una serie di attuatori collegati ad una matrice di pin, che come tante dita consentono di creare superfici tridimensionali e permettere alcune interessanti possibilità di azione su oggetti presenti all’interno del loro perimetro di azione.

Più facile vederlo funzionare che spiegarlo. Ed è forse per questo che sul sito web del Tangible Media Group è presente un lungo video (vedi alla fine dell’articolo) che mostra le capacità del sistema, chiamato “Shape Dynamic Display”, che può essere tradotto come visualizzatore dinamico di forma, in grado appunto di riprodurre contenuti 3D in modo fisico, in modo che “gli utenti possano interagire con le informazioni digitali in modo tangibile”, come spiegato sul loro sito.

In termini più semplici, il dispositivo può facilmente collegarsi con il mondo fisico intorno ad esso, far muovere oggetti sulla sua superficie con le mani che però sono in un altro luogo, e anche imitare la forma della mano. Il concetto utilizza una telecamera di profondità in alto per tenere traccia del movimento degli utenti o di altri oggetti 3D posti sotto di esso, che poi innesca gli attuatori che permettono ai pin sulla matrice di muoversi autonomamente in tempo reale.

I ricercatori hanno detto che il sistema inFORM permetterà a qualcuno dall’altra parte di una video conferenza di avere un “forte senso di presenza e la capacità di interagire fisicamente a distanza”, quasi come se fosse fisicamente lì.

inFORM è stato creato da Daniel Leithinger e Sean Follmer con la guida di ingegneri e sviluppatori software, e del professor Hiroshi Ishii.

I ricercatori vedono delle possibili applicazioni nell’architettura: “inFORM permetterebbe ai modellatori 3D e ai disegnatori di creare prototipi loro progetti 3D fisicamente senza stampa 3D”, spiegano gli inventori.

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