Grazie alla sonda della Nasa Dawn arrivano delle importanti immagini dal pianeta Cerere che, come Plutone è considerato un pianeta nano. Dawn, una navicella che utilizza motori a propulsione ionica, attorno al 6 marzo, entrerà nell’orbita del pianeta Cerere e che ci sta regalando delle meravigliose foto inedite del “pianetino”.
Dalla sonda americana che si trova alla distanza di 80mila chilometri dal suddetto pianeta, ci sono arrivate delle immagini interessanti. Lo stesso responsabile della missione, Chris Russell ha affermato quanto segue “Mentre continua l’avvicinamento della sonda ci aspettavamo di rimanere sorpresi, ma non ci aspettavamo di essere così sconcertati”.
Gli scatti della sonda della Nasa riguardano infatti le due facce di Cerere che, finora, erano sconosciute e avvolte nel buio. A bordo della sonda c’è anche un po’ di Italia, nel senso che lo spettrometro Vir, capace di analizzare la composizione del materiale superficiale, è frutto di una tecnologia tutta italiana, visto che è stato realizzato dall’Inaf con il contributo dell’Afi.
Prima di arrivare ad esplorare Cerere, la sonda Dawn ha esplorato, in precedenza, Vesta per circa 14 mesi, che con il suo diametro di 530 Km è il terzo oggetto per dimensioni della Fascia Principale degli asteroidi, dopo il pianeta nano Cerere.
A questo punto vediamo di descrivere più da vicino il pianeta Cerere che, venne scoperto casualmente dall’astronomo italiano Giuseppe Piazzi, il 1° gennaio del 1801.
Cerere, che ha appunto il nome della dea della terra e della fertilità, ha un diametro di circa 950 km e presenta una superficie che, a colpo d’occhio, sembrerebbe non essere così fertile, come invece il suo nome darebbe a pensare, difatti, il suo suolo risulta essere ricoperto da numerosi crateri, alcuni dei quali sarebbero così grandi da essere un terzo della sua faccia. Oltre ai crateri, la superficie di Cerere, appare ricoperta da misteriose macchie bianche che sarebbero, forse, delle aree ghiacciate, a detta degli studiosi, forse, il pianeta nano avrebbe ospitato un oceano sotterraneo in passato.
Nello specifico, la superficie di Cerere sarebbe composta da numerosi minerali, quali argille e carbonati, e anche da ghiaccio d’acqua. Al di sotto della sua crosta ci dovrebbe essere un mantello di acqua liquida, e nella parte più interna ancora dovrebbe esserci, invece, un nucleo roccioso, che gli scienziati ritengono essere ferroso.
Carol Raymond, Deputy Principal Investigator della missione Dawn presso il JPL, ha detto quanto segue “I dati provenienti da questa missione rivoluzioneranno la nostra conoscenza di questo unico oggetto del sistema solare. Ci sono aspettative di scoperte molto interessanti per questo pianeta nano.”