In Brasile, le piogge torrenziali si sono prese più di 600 vite umane, 14 mila sono i senza tetto. La pioggia continua, e aumentano i rischi di ulteriori frane mortali.
In Australia, da settimane stretta d’assedio dalle inondazioni del nord-est, l’acqua si sta ritirando e i soccorsi si stanno dando da fare per raggiungere le persone colpite dall’alluvione.
Ora, ciò che potrebbe diventare la peggiore alluvione degli ultimi 100 anni si è spostata più a sud.
Greg Holland è un climatologo della US National Center for Atmospheric Research che vive in Australia. E’ stato sentito da VoA online per avere un suo parere sul disastro in corso, e ha descritto anche quello che è accaduto.
“Letteralmente – dice Holland – muri d’acqua di 8-16 km di larghezza e forse alti da 3 a 5 metri, che strappavano via ogni cosa dove passavano, e non hai nessuna possibilità se un tipo di inondazione simile ti colpisce”, ha detto Holland. “La gente comincia a chiamarla uno tsunami in terraferma”.
I climatologi incolpano delle inondazioni in Australia un sistema cliamatico chiamato “la Niña”. La Niña è un naturale evento ciclico che raffredda le acque dell’oceano Pacifico orientale e le riscalda a ovest, vicino l’Australia. Il ciclo dura fino a quando il sistema meteorologico chiamato “el Niño”, riprende e fa il contrario.
“Non abbiamo prove sufficienti per suggerire che il riscaldamento globale può portare ad un aumento o una diminuzione in termini di intensità o frequenza di El Nino o la Nina”, ha detto a VoA.
Anche Tony Barnston, che è un esperto di previsioni metereologiche presso la Columbia University, non si aspetta alcun effetto del riscaldamento globale sugli oceani per molti anni.
“I cambiamenti sono più lenti negli oceani, sono molto più lenti in termini di riscaldamento globale di quanto non siano nell’atmosfera e sopra i continenti”, ha detto Barnston.
Per quanto riguarda il Brasile, Barnston concorda con altri che dicono che le inondazioni non sono collegate a La Niña.
“È più un caso che siano accadute due sciagure così nello stesso momento, sono fenomeni con una manifestazione regionale”, ha detto.
Barnston dice che il sud-est del Brasile è soggetta a precipitazioni inferiori alla norma nel corso di una tipica la Niña – proprio l’opposto di quello che sta succedendo.
Qualunque sia la ragione, i climatologi si aspettano che gli effetti della Niña continueranno per mesi, forse anche anni. E questa non è una buona notizia per le persone colpite.