Gaianews

Incidente ad una piattaforma nel Golfo del Messico, 2 dispersi

Una piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico ha preso fuoco dopo un'esplosione venerdì 16 novembre, provocando il ferimento di 11 persone e due dispersi

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 16.11.2012

Piattaforma petroliferaUna piattaforma petrolifera nel Golfo del Messico ha preso fuoco dopo un’esplosione venerdì 16 novembre, provocando il ferimento di 11 persone e due dispersi, secondo quanto annunciato dalle autorità.

Altre 9 persone sono state evacuate dalla piattaforma, e secondo le prime ricostruzioni ci sarebbe una scia lucente sull’acqua, probabilmente una perdita di combustibile a bordo della piattaforma, lunga circa mezzo miglio (800 metri circa).

La piattaforma si trova a circa 30 km dalle coste della Louisiana, uno stato che affaccia sul Golfo del Messico, già pesantemente colpito dal disastro petrolifero della compagnia petrolifera BP.

Circa 100 litri di carburante sono stati versati in mare nella regione, in base ai dati forniti dal capo della Guardia Costiera Ed Cubanski. La piattaforma è utilizzata per la perforazione e non per la produzione di petrolio.

Quattro dei feriti sono in condizioni critiche al West Jefferson Medical Center, in Louisiana e dovrebbero essere trasferiti  in un centro specializzato per le ustioni.

Nel frattempo, aerei ed elicotteri di soccorso hanno perlustrato la regione in cerca di sopravvissuti. Il fuoco è già stato spento, secondo un portavoce di Black Elk Energy, con sede a Houston, la società responsabile della piattaforma.

L’incidente arriva un giorno dopo che il Dipartimento di Giustizia ha annunciato che la compagnia petrolifera BP è stata dichiarata colpevole di omicidio colposo e del conseguente pagamento degli oneri derivanti dall’esplosione della Deepwater Horizon nel 2010 e la fuoriuscita di petrolio nel Golfo del Messico, il peggiore disastro ambientale nella storia degli Stati Uniti.

Il gigante petrolifero londinese ha accettato di pagare 4,5 miliardi di dollari di multa al governo degli Stati Uniti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA