I ricercatori della Queen Mary University of London sostengono che i bombi possono ricevere un piccolo aiuto dalle api per intercettare le migliori risorse alimentari.
Questo dimostra che l’apprendimento può avvenire fra specie diverse, ma anche che la competizione fra le specie può essere molto più intensa di quanto si credesse.
Nella ricerca, pubblicata su PLos ONE, i ricercatori sono riusciti ad addestare una colonia di bombi a utilizzare indizi forniti dalle api o da altri bombi per individuare fonti alimentari su fiori artificiali. In questo modo gli scienziati hanno dimostrato che l’apprendimento sociale non è un processo limitato unicamente a membri della stessa specie.
La dottoranda Erika Dawson, ha spiegato: “La maggior parte delle ricerche sull’apprendimento fra diversi membri si sono focalizzate sempre su membri della stessa specie. Ma allo steso modo in cui gli ingegneri umani rubano piccoli e utili trucchi dagli animali, gli animali possono apprendere da specie differenti dov’è il cibo, come sfuggire ai predatori o qual è un buon posto per nidificare.
“Abbiamo voluto verificare se gli animali possono utilizzare qualsiasi spunto sociale per migliorare il loro ambiente, anche se proveniente da altre specie che condividono il loro habitat, le loro risorse o i predatori”.
I risultati dimostrano che i bombi possono apprendere dai propri simili o da insetti diversi. Possono imparare ad esempio dalle api, con le quali condividono fonti di cibo. Un esempio eclatante è il girasole, che può nutrire più insetti contemporaneamente.
I risultati mostrano anche che la competizione tra le due specie può essere molto più intensa di quanto precedentemente supposto, come spiega Erika Dawson: “Se i bombi utilizzano l’esplorazione individuale o le informazioni dei loro simili per identificare le piante fonti di cibo, ma utilizzano anche le informazioni fornite da una specie rivale, come ad esempio le api, questo potrebbe avere importanti implicazioni ecologiche per la struttura della comunità e la formazione, e può aiutarci a capire meglio l’impatto della competizione all’interno delle comunità di impollinatori naturali “.