Siria, continua il massacro. Fra domenica e lunedì si contano più di 100 morti. La guerra civile viene combattuta in tutte le zone della nazione e la popolazione è esausta. Ogni tentativo di mediazione è fallito, ma Gran Bretagna e Francia cercano di far approvare la risoluzione Onu.
Gli scontri fra l’esercito ancora fedele a Bashar al-Assad e i suoi oppositori non si arrestano. Ormai è quasi un anno che le due fazioni si fronteggiano. Il conteggio dei morti è raccapricciante. Solo domenica a detta dell’osservatorio siriano per i diritti umani sono morte 66 persone di cui 26 sono civili. L’Osservatorio ha precisato che i civili sono stati uccisi da colpi d’arma da fuoco nel corso di scontri nelle province di Idlib, a nord-ovest del paese, Homs al centro, Daraa e Hama a sud e nella regione di Damasco.
Anche lunedì il numero dei morti è stato altissimo. Tramite l’agenzia ANSA i Comitati di coordinamento locali hanno riferito che, a causa degli attacchi delle forze fedeli al presidente, sono morte altre 40 persone di cui sei bambini.
Intanto la tanto criticata Russia, che insieme alla Cina ha bloccato la risoluzione Onu che prevedeva sanzioni economiche contro la Siria, è intervenuta per annunciare che Mosca sarà la sede del dialogo fra le autorità di Damasco e il Consiglio nazionale siriano (Cns). Il ministro degli esteri russo ha dichiarato: “Abbiamo proposto alle autorità siriane e all’opposizione di inviare i loro rappresentanti a Mosca per dei contatti informali e abbiamo già ricevuto una risposta positiva da parte delle autorità siriane”. Il Cns ha però smentito l’invito. A tal proposito un membro dell’esecutivo del Cns, Abdel Baset Seda, ha fatto sapere di “non aver ricevuto alcun invito da Mosca” ed ha anche precisato che “l’opposizione non è intenzionata a parlare con Bashar al-Assad”.
Per oggi è invece prevista una riunione al palazzo di vetro, durante la quale Francia e Gran Bretagna presseranno per far approvare la tanto discussa risoluzione volta a far cessare le violenze. Resta però il problema dei veti che Russia e Cina in quanto membri permanenti possono utilizzare, come già in precedenza, per bloccare ogni decisione.
Una guerra che come tale non risparmia nessuno; una rivoluzione che stenta a concretizzarsi; un presidente che pur di restare al potere si sta macchiando dei crimini più atroci; e una comunità internazionale bloccata da dinamiche economiche, veti e disinteresse. Ecco il tragico bilancio. A pagare le maggiori conseguenze è sempre la popolazione: famiglie dimezzate, orfani, vedove… per loro la situazione non tornerà mai più alla normalità.