L’International Energy Agency (IEA) ha presentato una relazione annua ai ministri e ai rappresentanti delle nazioni sull’utilizzo di impianti green per produrre energia. Dalla relazione del 2012, presentata questa settimana, risulta che nel mondo si sta facendo veramente poco per mantenere il riscaldamento globale al di sotto di 2 gradi Celsius: al di là di un recente boom dell’energia eolica e solare, adesso siamo già in una situazione di stasi.
Il rapporto, ha evidenziato i rapidi progressi compiuti in alcune tecnologie rinnovabili, in particolare nei pannelli solari che sono stati installati facilmente anche da parte delle famiglie e delle imprese (solare fotovoltaico) e nelle tecnologie eoliche a terra. In effetti, l’energia eolica ha visto il 27% della crescita media annua negli ultimi dieci anni, e il solare fotovoltaico è cresciuto addirittura al 42%. Ancora più impressionante è la riduzione del 75% dei costi di sistema per il solare fotovoltaico. Questo serve come prova che il cambiamento tecnologico rapido è possibile. Purtroppo, però, la relazione conclude che le tecnologie energetiche più pulite, non sono sulla buona strada per dare il loro contributo richiesto alla riduzione di anidride carbonica (CO2) e quindi fornire un sistema energetico più sicuro.
“Abbiamo una responsabilità e un’occasione d’oro per agire”, ha detto l’IEA Deputy Executive Director Richard H Jones. “Le emissioni di CO2 legate all’energia sono ai massimi storici, nel quadro delle politiche attuali, si stima che il consumo energetico e le emissioni di CO2 aumenteranno di un terzo entro il 2020, e quasi del doppio entro il 2050. Questo probabilmente porterà le temperature globali ad aumentare di almeno 6°C”.
La relazione, che l’ambasciatore Jones ha presentato al CEM di Londra, sollecita un’azione politica per sfruttare appieno i vantaggi offerti dalle tecnologie energetiche pulite.
L’IEA osserva inoltre che nuove tecnologie per produrre energia pulita stanno comparendo online. Se il mondo vuole evitare un pericoloso aumento della temperatura globale, allora avremo bisogno di basse emissioni di carbonio e di un rinnovo delle strutture entro il 2020.
Secondo l’IEA l’energia solare, eolica e le altre energie rinnovabili dovrebbero espandersi a macchia d’olio. Alcuni paesi stanno costruendo rapidamente dighe idroelettriche, impianti geotermici e turbine eoliche. Negli ultimi dieci anni l’energia rinnovabile è cresciuta ad un tasso del 27% annuo, e se il ritmo continua, le energie rinnovabili dovrebbe soddisfare le aspettative dell’IEA. Infine è necessario puntare sul risparmio di carburante del veicolo. L’IEA stima che il risparmio di carburante deve migliorare in media del 2,7 per cento all’anno entro il 2030 al fine di mantenere la quota di emissioni da trasporto sotto controllo. Se ogni edificio fosse green avremmo già risolto il 32% del problema. Sebbene la maggior parte della gente sappia come isolare al meglio e come installare illuminazioni efficienti, la maggior parte dei paesi hanno tardato ad adottare regolamenti edilizi severi e nel promuovere impianti solari termici.
L’IEA dichiara: “Arrivare a raggiungere l’obiettivo ed evitare il surriscaldamento di 2 gradi entro il 2020 deve necessariamente richiedere ulteriori sforzi e dei radicali cambiamenti.
Le energie rinnovabili sono ancora da promuovere in molti paesi e non hanno alla base una politica di sostegno e di promozione delle nuove tecnologie di energia pulita.
L’IEA stima che per salvare la terra ed evitare il surriscaldamento previsto saranno necessari almeno 5.000 miliardi dollari in investimenti energetici entro il 2020. Questo, a sua volta, farebbe risparmiare 4.000 miliardi dollari nei costi dei combustibili fossili. E per i prossimi 40 anni, i benefici di risparmio energetico e di riduzione delle emissioni continuerebbero a crescere superando i costi. Per ora, però, in nessuna parte del mondo siamo vicino a questo obiettivo.