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Aborti: diminuiscono in Italia, ma metà delle adolescenti non usa l’anticoncezionale

Diminuisce dall'anno scorso il tasso di aborti in Italia, ma secondo una ricerca la metà delle teen ager italiane non usa nessun tipo di anti-concezionale

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 09.10.2012

Il Ministro della Salute Renato Balduzzi ha commentato oggi al Parlamento la raccolta e l’elaborazione dei dati (preliminari 2011 – definitivi 2010) che ha impegnato l’Istituto superiore di sanità (ISS), il Ministero della salute e l’Istat da una parte, le Regioni e le Province autonome dall’altra.
I dati riguardano gli aborti nel nostro Paese: l’andamento è stato decrescente tanto che dal 1982 il tasso si è dimezzato.

Nel 2011 sono state effettuate 109.538 IVG (dato provvisorio), con un decremento del 5,6% rispetto al dato definitivo del 2010 (115.981 casi) e un decremento del 53,3% rispetto al 1982, anno in cui si è registrato il più alto ricorso all’IVG (234.801 casi).
Il tasso di abortività (numero delle IVG per 1.000 donne in età feconda tra 15-49 anni), l’indicatore più accurato per una corretta valutazione della tendenza al ricorso all’IVG, nel 2011 è risultato pari a 7,8 per 1.000, con un decremento del 5,3% rispetto al 2010 (8,3 per 1.000) e un decremento del 54,7% rispetto al 1982 (17,2 per 1.000). Il valore italiano è tra i più bassi di quelli osservati nei Paesi industrializzati.

La sostanziale riduzione dell’aborto clandestino e l’eliminazione della mortalità e morbilità materna ad esso associata si accompagnano con la riduzione dell’IVG, ottenuta anche grazie alla promozione di un maggiore e più efficace ricorso a metodi di procreazione consapevole, alternativi all’aborto, secondo gli auspici della legge.

La promozione della procreazione responsabile costituisce la modalità più importante per la prevenzione dell’aborto. Per conseguire tale obiettivo, è importante potenziare la rete dei consultori familiari, che costituiscono i servizi di gran lunga più competenti nell’attivazione di reti di sostegno per la maternità, in collaborazione con i servizi sociali dei comuni e con il privato sociale. Specifica attenzione dovrà anche essere posta verso i gruppi di donne straniere a maggior rischio di ricorso all’IVG con specifici interventi di prevenzione che tengano conto anche delle loro diverse condizioni di vita, di cultura e di costumi.”

L’AIED, Associazione Italiana per l’Educazione Demografica ha accolto positivamente i dati presentati dal Ministro, m aha sottolineato in una nota che, secondo una recente ricerca la metà delle adolescenti italini non usano l’anticoncezionale. Secondo l’AIED quindi, “è necessario puntare sulla prevenzione, a partire dal rafforzamento dei consultori familiari, come sottolineato dal ministro Balduzzi, perché i consultori sono strutture a bassa soglia di accesso e spesso le più competenti nel fornire informazione e assistenza nella scelta dei metodi contraccettivi.

Il consultorio familiare infatti, nel momento in cui accoglie la donna che vuole interrompere la gravidanza, oltre a fornire il certificato rispettando la scelta della donna, è il luogo privilegiato e sicuro per ottenere informazioni sulla contraccezione.”

In particolare, anche rifacendoci allo studio della Washington University School of Medicine di St Louis che evidenzia come la contraccezione gratuita abbatta drasticamente il numero delle interruzioni di gravidanza, occorre che quanto delineato sulla carta dal Ministro della Salute si traduca in fatti concreti.

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