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Ecco perchè il cervello si stanca quando facciamo esercizio fisico

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 05.03.2013

Per la prima volta, un gruppo di ricerca presso l’Università di Copenaghen ha scoperto perchè ci stanchiamo quando facciamo esercizio. Con la mappatura del meccanismo che sta dietro alla cosiddetta “fatica centrale”, i ricercatori sperano, tra le altre cose, di potere combattere l’uso del doping.

JoggingQuando esausti smettiamo di correre lo facciamo a causa della stanchezza muscolare o perchè è il nostro cervello a stancarsi?
Se la seconda ipotesi fosse vera parleremmo di fatica centrale.

Il meccanismo che sta dietro la fatica centrale è interessante per molti aspetti, ad esempio per la sua applicazione nel fenomeno del doping.

“La nostra scoperta contribuisce a mettere in luce il paradosso che è stato a lungo oggetto di discussione da parte dei ricercatori. Abbiamo sempre saputo che il neurotrasmettitore serotonina viene rilasciato quando si fa esercizio, e in effetti, ci aiuta ad andare avanti. Ora sappiamo che è anche la serotonina a farci smettere. In altre parole, la serotonina funziona come un acceleratore, ma anche come un freno quando la tensione diventa eccessiva”, spiega il professore associato Jean-François Perrier del Dipartimento di Neuroscienze e Farmacologia, che ha guidato la nuova ricerca.

Jean-François Perrier si augura che la mappatura del meccanismo che causa la fatica centrale sarà utile in diversi modi. La fatica centrale è un fenomeno che  si conosce ormai da circa 80 anni, è una sorta di stanchezza che, invece di colpire i muscoli, colpisce il sistema cerebrale e nervoso. Effettuando esperimenti scientifici, è possibile osservare e misurare che il cervello invia segnali insufficienti per far sì che i muscoli continuino l’attività. Questo rende il meccanismo alla base della fatica centrale una zona interessante nella lotta contro il doping, ed è per questo motivo che Anti Doping Danmark ha contribuito a finanziare la ricerca.

“Nella lotta contro l’uso del doping, è fondamentale identificare quali atleti possono utilizzare i metodi per prevenire l’affaticamento centrale e, quindi, spingersi al di là di ciò che è naturalmente possibile. E il modo migliore per farlo è quello di comprendere il meccanismo di base “, spiega Jean-François Perrier.

Il cervello comunica con i nostri muscoli utilizzano i cosiddetti motoneuroni. In molte malattie i motoneuroni sono iperattivi. Questo è vero, ad esempio, nel caso di persone che soffrono di spasticità e paralisi cerebrale, che sono in grado di controllare i propri movimenti. Jean-François Perrier auspica quindi che, nel lungo periodo, questa nuova conoscenza possa essere utilizzata anche per aiutare lo sviluppo di farmaci contro questi sintomi e per saperne di più circa gli effetti degli antidepressivi.

“Questa nuova scoperta ci porta un passo più vicini a trovare il modo di controllare la serotonina. In altre parole, se si avrà un effetto attivante o bloccante della fatica centrale. Si tratta solo di attivare selettivamente i recettori della serotonina”, ha spiegato Perrier.

La ricerca è stata pubblicata sulla rivista scientifica PNAS.

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