Gaianews

In aumento i livelli di polline e le allergie in tutta Europa

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 17.04.2012

Con l’arrivo della bella stagione cominciano purtroppo anche le fastidiose allergie ai pollini e milioni di persone in Europa cominciano a soffrire di pruriti, lacrimazione e riniti.

PollineIl cambiamento climatico è considerato uno dei fattori responsabili dell’aumento dei casi di allergia e della loro intensità. In alcuni esperimenti di laboratorio e studi in ambienti aperti è stato infatti dimostrato che l’aumento di CO2 nell’atmosfera fa crescere le piante più velocemente. Inoltre le specie invasive e le temperature più calde fanno ulteriorimente aumentare la produzione di polline.In uno studio tedesco che ha concentrato la propria attenzione sulle isole di calore urbane ha riscontrato ch in queste zone i pollini sono più abbondanti e che con l’aumentare delle temperature ciò che succede ora nelle città potrà accadere nelle aree circostanti e in quelle rurali che oggi sono più fresche e meno inquinate.

Un team internazionale di ricercatori diretto dalla professoressa Annette Menzel della Technische Universitaet Muenchen (TUM) ha studiato come aumentano i livelli di polline in tutta Europa. Il team ha  valutato 1.221 tipi di pollini di tredici paesi diversi,  per un periodo di almeno dieci anni. Questi dati sono stati poi messi a  confronto.

I ricercatori hanno scoperto che la concentrazione di pollini nell’aria è aumentata notevolmente, in particolare nelle città, negli ultimi anni. Nelle aree urbane di tutta Europa, la concentrazione di pollini è aumentata in media del tre per cento all’anno. Nelle zone rurali invece si  è registrato un aumento dell’uno per cento all’anno. La causa più probabile di questo fenomeno è l’aumento della concentrazione di CO2.

“Oggi le città sono i luoghi più caldi, secchi e inquinati”, spiega Menzel. In questo senso le aree urbane possono fungere da test per gli effetti dei cambiamenti climatici. Infatti le cosiddette “isole di calore” che si sviulppano nelle aree urbane possono far aumentare le temperature da uno a tre gradi rispetto alle aree circostanti e inoltre, in queste zone, la concentrazione di anidride carbonica e di inquinanti è decisamente più alta. Su questo Menzel fa una previsione: “Le condizioni che stiamo registrando oggi negli ambienti urbani si diffonderanno nelle aree rurali in futuro”

Menzel sta ora lavorando con l’ allergologa Claudia Traidl-Hoffmann del Centro di Allergologia e Ambiente (Zaum) (TUM / Centro di ricerca tedesco per la Salute Ambientale) alla ricerca sulle tendenze delle allergie nelle aree urbane e rurali. Le loro ricerche hanno rivelato che i livelli di allergeni variano di anno in anno e che i pollini differiscono nelle zone rurali e urbane. Ciò che gli scienziati sanno già è che gli abitanti delle città non saranno gli unici a soffrire delle tendenze climatiche future.

© RIPRODUZIONE RISERVATA