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Musicoterapia della risonanza: l’alleanza fra scienza e musica

"La musica è la terapia alla quale da sempre arriviamo attraverso l'intuito e gli organi di senso che, dal suono, vengono coinvolti all'unisono e nello stesso momento"

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 27.09.2012

Curare le nuove patologie come quelle autoimmmuni, oppure quelle che non rietrano in nessuna delle categorie dela medicina ufficiale, ma che sono menzionate in quella antica. Anche a questo ambisce  il ‘Laboratorio di ricerca della vita’ diretto dall’oncologo Maurizio Grandi, al suo secondo anno di attività: “E’ attraverso l’ascolto e l’olfatto che possiamo connetterci con il nostro cervello e il nostro ‘io’ più profondo”.

Nel nostro mondo contemporaneo, secondo il dottor Grandi, le persone non sono più abituate ad ascoltare, ma si affidano molto alla vista, il senso predominante, ma più imperfetto, dimenticando l’olfatto e l’udito. 

La tesi del laboratorio è che il suono può tornare a dare vita alle cellule che sono in distonia, portando alla morte quelle che sono nocive.

“La musica è la terapia alla quale da sempre arriviamo attraverso l’intuito e gli organi di senso che, dal suono, vengono coinvolti all’unisono e nello stesso momento – spiega il professore all’Adnkronos – Nel grande e nel piccolo l’uomo non è più capace di ascoltare. E l’Occidente si affida alla vista che, degli organi sensoriali, è il più imperfetto, quando è attraverso l’ascolto e l’olfatto che possiamo connetterci con il nostro cervello e il nostro ‘io’ più profondo in tempo reale e non mediato da sovrastrutture.

“C’è un vecchio detto – ricorda Grandi – che soprattutto oggi recupera il suo significato: ‘quando non sai dove andare, ritorna da dove sei partito’. E all’inizio fu il suono. In qualsiasi religione del mondo è dal suono che nasce la vita. A livello sociale e culturale dove stiamo andando? A livello di globalizzazione dove stiamo andando? A livello di salute dove stiamo andando? C’è troppa confusione e, nella medicina non convenzionale, in questo momento ce ne è persino di più che in quella accademica. 

Nel progetto, di durata triennale, i futuri esperti in musicaterapia della risonanza studieranno l’alleanza fra scienza medica, musica e nuove frontiere tecnologiche (generatori di frequenze sia sonore che di campi di energia).

Fra le materia anche la musica sacra , non intesa come musica religiosa, ma come accesso ad uno spazio-tempo diverso da quello ordinario. Uno spazio-tempo in cui l’uomo può realizzare la sua piena potenzialità e quindi elaborare e integrare ‘pezzi’ di sé che sono rimasti inascoltati o inespressi e che possono trasformarsi in distonie e così in malessere fisico e psichico. 

“E’ un progetto – evidenzia il coordinatore del corso, Giorgio Ajraldi, medico ed esperto in medicine tradizionali e antropologia medica – che vuole unire la tradizione, gli ambiti dell’antropologia medica, l’etnomusica, l’etnomedicina, le nuove frontiere della tecnologia. Prendiamo a riferimento quello che ha tracciato la storia della musica come strumento di cui l’uomo si è sempre servito per il benessere e lo rileggiamo in una chiave attuale implementata dalle nuove frontiere della tecnologia andando ad incidere così a livello fisiologico, emotivo e cognitivo. Questo è, infatti, un momento in cui c’è un intenso bisogno di fronteggiare ambiti che richiedono flessiblità di intervento e complessità”.

Attualmente “ci sono problematiche che non vengono adeguatamente affrontate con gli strumenti attuali: i disturbi autoimmuni sono un esempio”. O più in generale “diffuse distonie che non rientrano nei modelli diagnostici propriamente della medicina e di conseguenza nemmeno negli strumenti terapeutici. Mentre, paradossalmente, le possiamo trovare codificate nella medicina antica”. Ecco perché “l’obiettivo è costruire un ponte fra quest’ultima e le nuove frontiere tecnologiche che hanno a che fare con campi vibrazionali e sonori. Un grosso ambito di ricerca – anticipa Ajraldi, visto che il il terzo anno ha un indirizzo di ricerca e di applicazione di nuove metodologie – è la registrazione di parametri fisologici per arrivare ad una loro modulazione coscente by-feedback” (info@mauriziograndi.it oppure ag@medar.it.).

 

 


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