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Preparato naturale a base di mirtillo e tè verde riduce invecchiamento del cervello nelle cavie da laboratorio

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 21.07.2010

USA – Una combinazione di nutrienti denominata NT-020 promuoverebbe la proliferazione di cellule staminali adulte nel cervello di topi adulti e migliorerebbero le loro performance di memoria, affermano ricercatori della Università della Florida del Sud (USF), che tentano di studiare nuovi approcci terapeutici per migliorare la salute del cervello in età avanzata. I ricercatori dicono che potremmo pensare all’invecchiamento come ad una malattia delle cellule staminali.

Gli scienziati hanno testato due gruppi cavie di laboratorio di età avanzata. Ad un gruppo è stato fatto assumere il preparato mentre l’altro, il cosiddetto gruppo di controllo, non ha ricevuto nulla. Nel primo gruppo si è osservata una aumentata neurogenesi, ossia una maggiore produzione di nuove cellule nervose a partire da cellule staminali.

La formula del preparato NT-020 è stata registrata dall’Università ed è stata data una licenza d’uso alla società Natura Therapeutics, Inc. Lo studio è stato pubblicato nell’ultimo numero di della rivista scientifica Rejuvenation Research (Vol. 13 No. 5, Giugno, 2010, inglese).

“L’invecchiamento è stato collegato all’attività ossidativa, e noi abbiamo precedentemente mostrato che composti ricavati da mirtilli, tè verde, e amminoacidi come la carnosina (la cui presenta nell’organismo sembrerebbe dipendere dall’assunzione di alimenti che contengono un altro amminoacido, l’istidina, ndr.) hanno un grosso potere antiossidante e anti-infiammatorio,” ha detto Sandra Acosta, autore principale dello studio e una studentessa presso il Centro d’Eccellenza nella ricerche anti-invecchiamento del cervello della stessa Università. “La combinazione di questi nutrienti, chiamata NT-020, crea un effetto sinergico che promuove la proliferazione di cellule staminali in animali di età avanzata.”

Acosta e colleghi hanno comparato il gruppo che assumeva NT-020 col gruppo di controllo per valutare le loro performance un una serie di test di memoria e di comportamento, compreso un test di movimento. Il gruppo che assumeva la sostanza ha dimostrato un’aumentata proliferazione di cellule staminali adulte in due punti chiave nel cervello per la produzione di queste cellule e un oggettivo miglioramento nell’apprendimento e nella memoria.

In studi precedenti l’NT-020 si era dimostrato utile in animali con infarto provocato. L’NT-020 ha anche mostrato la capacità di incoraggiare la proliferazione di cellule staminali adulte, che hanno la capacità di specializzarsi in tessuti e cellule ossee e possono migrare in aree danneggiate per aiutarne la ricostruzione.

La concomitanza tra questa aumentata attività di produzione di cellule staminali e una migliorata capacità di memorizzazione è anch’essa un dato significativo per i ricercatori.

“L’idea che l’invecchiamento non sia altro che una malattia delle cellule staminali sta guadagnando consensi,” ha detto uno degli autori, Paula Bickford, professore di neurochirurgia per l’Università. “La nostra ipotesi è che l’età alteri l’ambiente locale nel cervello e in altri organi e può promuovere un ambiente che ritarda la crescita di cellule staminali. Per esempio, alti tassi di glucosio, che sono presenti nei pazienti affetti da diabete, un eccessivo uso di alcool o uno stress ossidativo possono ridurre la neurogenesi.”

I ricercatori hanno concluso dicendo che un’aumentata infiammazione nei tessuti degli animali anziani portano ad una riduzione di produzione di cellule staminali, ma che il rinnavamento delle vecchie cellule può ripartire, dando al cervello un effetto ringiovanente. Ed hanno visto che il trattamento con NT-020 riduce la presenza di cellule infiammatorie attivate nel cervello, portando ad un decremento dei fattori che riducono la produzione di cellule staminali.

“NT-020 può avere un positivo effetto nella produzione di queste importanti cellule,” conclude Bickford. “E ha probabilmente anche un effetto benefico nella sostituzione di cellule danneggiate negli altri organi, a giudicare dai risultati osservati sulle cavie.”

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