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Sangue contiene il segreto dell’ invecchiamento del cervello (dei topi)

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 03.09.2011

Neuroni in una rappresentazione artisticaSTANFORD, California – In uno studio pubblicato su Nature il 1° settembre, gli scienziati della Stanford University School of Medicine hanno trovato sostanze presenti nel sangue di topi “anziani” che rende i cervelli “più vecchi”. Queste sostanze, i cui livelli aumentano con l’aumentare dell’età, sembrano inibire la capacità del cervello di produrre nuove cellule nervose critiche per la memoria e l’apprendimento.

I risultati sollevano la questione se sia possibile per proteggere il cervello dall’invecchiamento eliminando o mitigando gli effetti di queste sostanze ematiche apparentemente dannose, o forse identificare altre sostanze che esercitano effetti di ringiovanimento sul cervello, ma il cui livello decresce con l’età, ha dichiarato il professore associato di neurologia e scienze neurologiche Tony Wyss-Coray, autore senior dello studio.

Si è a lungo pensato che il cervello umano adulto non producesse nuove cellule nervose. Ma è ormai noto che in almeno due punti nel cervello dei mammiferi, compresi quelli di topi ed esseri umani, continuano a formarsi nuove cellule durante l’età adulta. Uno di questi luoghi è il giro dentato – parte di una regione del cervello fondamentale, l’ippocampo. Come in altri tessuti, le nuove cellule in queste aree del cervello possono nascere solo in presenza di cellule staminali, in grado di replicare se stesse e di generare cellule figlie che si differenziano per diventare cellule nervose dedicate.

Il numero di cellule staminali nel cervello adulto diminuisce con l’aumentare dell’età, come fanno certe capacità cognitive, come la memoria spaziale (ad esempio ricordare dove si è parcheggiata l’auto).

Un primo passo nello studio del team di Stanford è stato quello di fare una trasfusione continua di sangue da alcuni esemplari di topi vecchi ad altri più giovani, e viceversa. “In questo modo, abbiamo potuto esaminare gli effetti del sangue dei topi vecchi sul cervello dei topi giovani, e viceversa”, ha detto Saul Villeda.

La miscelazione di sangue vecchio e giovane ha prodotto cambiamenti in entrambi i topi. Per prima cosa, quelli anziani hanno iniziato a produrre più cellule nervose nuove nel loro giro dentato.

Per identificare i fattori specifici circolanti associati con l’invecchiamento, la degenerazione e la rigenerazione dei tessuti, i ricercatori hanno testato 66 differenti proteine ​​immunitarie di segnalazione trovate nel sangue di topi. Sei di questi fattori sono risultati quelli presenti sia nei topi giovani che in quelli “ringiovaniti”.

In cima alla lista degli scienziati però c’è una molecola in particolare, l’eotassina, una piccola proteina che attira un certo tipo di cellule immunitarie nelle aree in cui è presente. Evidenziando la possibile rilevanza di questa scoperta per l’uomo, i test che il team  di Wyss-Coray condotti su campioni di sangue e liquido cerebrospinale tratti da persone sane di età compresa tra 20 e 90 anni hanno mostrato un parallelo aumento correlato di eotassina. Negli esseri umani, l’eotassina è associata a reazioni allergiche e asma.

Il gruppo di Wyss-Coray sta ora testando il ruolo potenziale dell’eotassina nella perdita di memoria associata al morbo di Alzheimer, ma continuerà anche la caccia ad altri possibili fattori di “ringiovanimento” nel sangue che possono rivelarsi utili nel trattamento della demenza e, forse, potranno rallentare il processo di invecchiamento dei vecchi cervelli.

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