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Gene “ribelle” forse la chiave per bloccare molti tipi di cancro in stadio avanzato

Scritto da Chiara Pane il 25.01.2011
Cellule tumorali al microscopio

Cellule tumorali al microscopio

Gli scienziati dell’Università dell’Anglia orientale hanno scoperto un gene che, se reso inattivo da un giusto farmaco, potrebbe arrestare il cancro. Pubblicato il 14 gennaio sulla rivista Oncogene, la scoperta rappresenta un importante passo in avanti rispetto alle attuali conoscenze sulla diffusione del cancro. Si auspica che tale ricerca condurrà alla creazione di nuovi farmaci in grado di arrestare la fase tardiva della malattia, che è anche la più critica, a causa della diffusione delle cellule tumorali alle altre parti del corpo (metastasi).

Il gene colpevole, conosciuto come WWP2, è un agente di legame enzimatico che si trova all’interno delle cellule tumorali. Attacca e distrugge gli inibitori naturali del corpo che impediscono la diffusione delle cellule tumorali. La squadra di ricerca dell’Università dell’Anglia Orientale hanno scoperto che, bloccando il WWP2 i livelli degli inibitori naturali vengono potenziati e le cellule tumorali restano latenti. Se fosse possibile la realizzazione di un farmaco che disattivi il WWP2, le terapie convenzionali e la chirurgia potrebbero essere utilizzate nella cura dei tumori al primo stadio, senza il rischio della diffusione della malattia al resto del corpo.

L’autore principale della ricerca, Andrew Chantry, affiliato del dipartimento di scienze bilogiche dell’Università dell’Anglia orientale, ha affermato che la scoperta potrebbe portare alla creazione di una nuova generazione di farmaci entro il prossimo decennio, che potrebbe essere utilizzata per arrestare la diffusione aggressiva di molte forme tumorali, incluse quelle che colpiscono il seno, il cervello, il colon e la pelle. “L’ultimo stadio del cancro implica un processo noto come metastasi– una fase critica nella progressione della malattia, che attualmente non può essere curata o evitata”, ha dichiarato il dottor Chantry.
“La sfida è ora quella di individuare un potente farmaco che entri all’interno delle cellule tumorali e distrugga l’attività del gene ribelle. Questo è un compito difficile ma non impossibile, facilitato dalla profonda comprensione dei processi biologici rivelati da questo studio.”

La ricerca è stata finanziata dalla sezione Inglese dell’ Association of International Cancer Research (AICR), con il supporto aggiuntivo della Fondazione “Big C Charity and the British Skin Foundation”.

Il dottor Mark Matfield, coordinatore scientifico dell’AICR ha dichiarato: “Questa è una nuova eccitante scoperta ed un perfetto esempio del modo in cui la ricerca di base sul cancro può condurre alla creazione di nuovi metodi per curare il cancro”.
La prima scoperta è stata fatta mentre i ricercatori studiavano un gruppo di inibitori naturali delle cellule del cancro, chiamate ‘Smads’.

Il Dottor Surinder Soond, che è a capo degli esperimenti effettuati in laboratorio ha affermato: “Si tratta di un approccio nuovo e molto promettente per la cura del cancro e l’arresto della diffusione dei tumori”.

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