Ricercatori inglesi hanno lanciato l’allarme in occasione del piano d’azione contro la resistenza agli antibiotici del Regno Unito. La resistenza agli antibiotici è un fatto inevitabile, e i governi devono agire ora per evitare conseguenze catastrofiche tra pochi decenni.
Le stime attuali indicano che la resistenza agli antibiotici è un problema relativamente poco costoso, scrivono, ma tali stime non tengono conto del fatto che i farmaci antimicrobici sono parte integrante della sanità moderna. Ad esempio, gli antibiotici vengono somministrati in maniera standard ai pazienti sottoposti ad intervento chirurgico, alle donne che ricevono un taglio cesareo e a coloro che vengono trattati contro il cancro.
“Dalla culla alla tomba, gli antimicrobici sono diventati fondamentali per la tutela della salute generale delle società umane”, scrivono.
Anche se è difficile prevedere l’onere economico della probabile crescita del problema della resistenza agli antibiotici da parte di diversi batteri, i ricercatori credono che il costo sia attualmente sottostimato e che stia dando un’illusoria tranquillità. Sempre secondo i ricercatori, occorre che l’attenzione e le risorse sufficienti siano dedicate a risolvere il problema al più presto.
Ad esempio, i tassi di infezione attualmente presenti nei pazienti sottoposti a sostituzione dell’anca sono 0,5-2%, quindi la maggior parte dei pazienti guarisce senza infezione, e coloro che hanno una infezione vengono trattati con successo. Ma gli autori stimano che, senza antibiotici, il tasso di infezione postoperatoria potrebbe arrivare al 40-50% e circa il 30% di chi contrarebbe una tale infezione potrebbe morire.
Mentre i ricercatori ammettono che questa è un’analisi semplicistica, ripetono che “la usiamo come esempio per illustrare e provocare, per sottolineare il fatto che i tassi di infezione e le loro conseguenze in termini di costi dei servizi sanitari e di salute umana possono essere inimmaginabili.”
Un cambiamento di cultura e azioni immediate sono necessari per pianificare un futuro in cui la resistenza agli attuali antibiotici è inevitabile. “Aspettare che il problema diventi critico può significare aspettare fino a quando sarà troppo tardi. E’ sbagliato attendere una catastrofe, anche se ci auguriamo che non avvenga mai”.
In un editoriale di accompagnamento alla loro ricerca, i professori Anthony Kessel e Mike Sharland dicono che la strategia del Regno Unito contro la resistenza antimicrobica “rappresenta un passo importante sia nel riconoscere che nel rispondere a questa minaccia.”