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Polmonite incurabile? Il rischio è concreto in Europa

In diversi Stati membri, una percentuale tra il 25% e il 60% dei ceppi di Klebsiella pneumoniae mostrano resistenza ai principali antibiotici utilizzati per debellarli

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 23.11.2012

Polmonite incurabile? Il rischio è concreto. L’allarme è stato lanciato dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie. La resistenza agli antibiotici rimane ancora un grande problema europeo e globale di salute pubblica ed è, per gran parte, causata dall’uso improprio di antibiotici. In occasione della 5° edizione della Giornata europea di informazione sugli antibiotici, l’ECDC ha rilasciato nuove indicazioni sulla resistenza agli antibiotici e sul consumo di tai farmaci a livello europeo.

Klebsiella pneumoniae nel muco

I dati mostrano che nel corso degli ultimi quattro anni si è registrato un trend crescente di resistenza combinata a diversi antibiotici nel caso dei pericolosi batteri Klebsiella pneumoniae ed E. coli in più di un terzo dei paesi dell’Unione Europea. In diversi Stati membri, una percentuale tra il 25% fino ad oltre il 60% dei ceppi di Klebsiella pneumoniae mostrano resistenza ai principali antibiotici utilizzati per debellarli.

Le opzioni a disposizione dei medici per il trattamento di pazienti con infezioni causate da tali batteri multiresistenti sono ormai limitati a pochi antibiotici ancora efficaci.

La resistenza agli antibiotici è una grande minaccia per la salute dei cittadini europei, perché porta a costi sanitari crescenti, allungamento delle degenze in ospedale (con ulteriore rischio di contrarre patologie infettive), errori di trattamento, e talvolta la morte. Parlando ad una conferenza stampa organizzata dall’agenzia ECDC e dalla Commissione europea a Bruxelles, il capo dell’ECDC Marc Sprenger ha detto: “I dati dimostrano che nel corso degli ultimi anni c’è stato un aumento a livello europeo della resistenza agli antibiotici e di resistenza multipla ai farmaci di batteri Gram-negativi come Klebsiella pneumoniae ed Escherichia coli (E. coli). Ciò significa che, per i pazienti che sono affetti da questi batteri, restano solo pochi antibiotici, come i carbapenemi, ancora disponibili ed efficaci”.

Inoltre, i dati mostrano che il consumo di carbapenemi – una importante classe di antibiotici – è aumentato in modo significativo nei paesi dell’UE dal 2007 al 2010. Questa è la probabile conseguenza dell’aumento della resistenza ai farmaci in sempre più casi di infezione di batteri Gram-negativi, come ad esempio le infezioni del sangue o la polmonite, dal momento che i carbapenemi sono spesso utilizzati per il trattamento di tali infezioni. Tuttavia, la percentuale di batteri di Klebsiella pneumoniae resistenti anche ai carbapenemi è già elevata e in aumento in alcuni paesi dell’UE.

Sprenger ha poi aggiunto: “Ci sono, al contrario, alcune buone notizie: negli ultimi anni, lo Staphylococcus aureus (stafilococco aureo) meticillino-resistente ha mostrato una diminuzione o una stabilizzazione nella maggior parte dei paesi dell’UE. Tuttavia, dobbiamo rimanere vigili, in quanto la percentuale di Staphylococcus aureus resistente alla meticilina rimane sopra al 25% in un quarto dei paesi europei, soprattutto nell’Europa meridionale e orientale”.

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