Da Tortolì, in Sardegna, un paziente di 46 anni con sospetta febbre suina è stato trasferito al San Raffaele con l’elicottero. Il paziente era già affetto da Polmonite bilaterale massiva e i medici hanno sospettato che potesse essere stato contagiato dall’influenza A/H1N1, l’influenza suina, che è arrivata alluomo attraverso il contagio con i maiali.
Secondo gli esperti però, questa non sembra essere una sorpresa, visto che un ritorno dell’infuenza c’era da aspettarselo.
Infatti il direttore del dipartimento malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Gianni Rezza, ha dichiarato all’Huffington Post: “Il caso registrato non rappresenta una sorpresa perchè il virus H1N1, anche se a livelli inferiori rispetto al 2009, ha continuato comunque a circolare, comportandosi come gli altri virus dell’influenza stagionale. Ciò significa che il numero di casi tenderà ad aumentare nel mese di gennaio, con un picco prevedibile tra la fine di gennaio e il mese di febbraio proprio come per gli altri virus influenzali”.
Ma c’è un modo per difendersi, anche se bisogna affrettarsi. Il vaccino influenzale può essere utile anche contro l’influenza suina, soprattutto per i soggetti a rischio come anziani, malati cronici e donne in gravidanza. In questi casi le complicazioni della suina possono essere anche gravi.
Ma, appunto, siamo negli ultimi giorni disponibili per la vaccinazione: “Il consiglio, ha spiegato Rezza, per questi soggetti resta quello di vaccinarsi, anche se ormai siamo davvero in zona Cesarini, tenuto conto che affinchè la protezione vaccinale sia attiva sono necessarie almeno due settimane dalla vaccinazione”.