Agile, il satellite italiano della ASI (Agenzia Spaziale Italiana) ha rilevato un acceleratore di particelle nel resto di supernova W44. Il satellite ha rilevato protoni accelerati che si scontrano con il gas. Con questa scoperta si risolve il problema riguardante la sorgente di raggi cosmici ad alta energia.
L’origine dei raggi cosmici che viaggiano a velocità maggiori di quelle degli acceleratori terrestri era rimasta sempre un mistero ed era studiata già da diversi decenni.
Una delle ipotesi possibili riguardava le esplosioni di supernove che con l’energia dell’esplosione potevano “lanciare” con grande forza la materia nello spazio. Ma nessuna evidenza era riuscita a dimostrare questa ipotesi.
La prova che si era cercata a lungo era l’emissione di raggi gamma con caratteristiche specifiche derivate dal decadimento di particelle (pioni neutri) prodotte unicamente nelle interazioni protone-protone.
Agile è attivo proprio per rilevare i raggi gamma. Su un campione di circa 10 SNR ben studiate, il team AGILE sta ora pubblicando le più recenti scoperte sul resto di supernova W44 che si trova a circa 6000 anni luce dalla terra. I dati di AGILE mostrano molto chiaramente un’emissione gamma che coincide con gli shock più evidenti prodotti dall’esplosione di W44 avvenuta circa 20000 anni fa.
“Siamo molto eccitati”, dice Andrea Giuliani che è il primo autore dell’articolo di AGILE, “Nel caso di questa sorgente molto interessante abbiamo potuto analizzare in grande dettaglio il segnale nei raggi gamma insieme all’emissione radio. Confrontando queste due emissioni, abbiamo verificato minuziosamente l’ipotesi che siano i protoni accelerati a produrre l’emissione gamma osservata e non gli elettroni. C’è stata di grande aiuto la “firma del pione neutro” che è evidente dai dati di AGILE”. “L’emissione di raggi gamma è concentrata soltanto dove il gas è compresso dallo shock in pieno accordo con ciò che ci aspettiamo dai modelli di accelerazione dei raggi cosmici”, dice Martina Cardillo, una coautrice dell’articolo.
Il Principal Investigator di AGILE, Marco Tavani (INAF), aggiunge che “le caratteristiche spettrali di AGILE rendono possibile la rivelazione di raggi gamma proprio in corrispondenza delle energie a cui irraggiano i pioni neutri con una firma inequivocabile. E’ la prima volta che viene ottenuto questo risultato ed esso conferma l’ipotesi che gli shock delle SNR accelerino protoni. Altre analisi future sono necessarie per verificare se tali osservazioni siano in grado di spiegare anche altre proprietà dei raggi cosmici e la loro propagazione nella Galassia”.
“Il tracciatore gamma – osserva Guido Barbiellini, rappresentante dell’INFN in AGILE – con la sua sensitività alle energie dei fotoni di decadimento del pione neutro e la sua risoluzione spaziale sembra essere stato progettato per la riuscita di questa importante ricerca sugli acceleratori di particelle della nostra galassia”.
“A dispetto delle sue piccole dimensioni” dice Enrico Flamini, Chief Scientist dell’ASI, “AGILE ha raggiunto un’ottima performance a costi molto bassi grazie alla sua tecnologia innovativa. Da questo punto di vista, AGILE ha mantenuto la sua promessa amplificata dalla sinergia con Fermi e dal ruolo importante che la comunità scientifica italiana e l’ASI giocano nelle due missioni. Infatti oltre ad aver realizzato ed operare la missione AGILE, l’ASI supporta l’analisi dati sia per AGILE che per Fermi presso l’ASI Scientific Data Center a Frascati”.