Una cometa radente colta dal coronografo SOHO's LASCO C2 (Large Angle and Spectrometric Coronagraph)
Il 6 luglio 2011, una cometa è stata osservata mentre cadeva nel Sole, uno spettacolo mai visto prima dagli astronomi. E’ scomparsa perché la sua orbita era ormai troppo vicina ll’atmosfera solare.
“Le comete sono generalmente troppo poco luminose per essere viste nel bagliore della luce del sole”, ha detto Dean Pesnell del NASA Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland, scienziato del progetto Solar Dynamic Observatory (SDO) della NASA, lo strumento che ha scattato le immagini della cometa. “Abbiamo sempre pensato che sarebbe stato impossibile ottenere immagini di un simile evento”.
Ma una cometa ultra luminosa, di un gruppo di comete conosciute come comete radenti di Kreutz, ha mandato all’aria tutte le nozioni preconcette. La cometa può essere chiaramente vista in movimento sul lato destro del sole, scomparendo dopo 20 minuti a causa della sua completa evaporazione. Il filmato è molto più di una novità. Come descritto in un articolo sulla rivista Science, osservare la morte della cometa ha fornito un nuovo modo per stimare le sue dimensioni e la sua massa. La cometa era lunga tra i 4 e gli 8 kilometri e aveva una massa più o meno quanto quella di una portaerei.
Karel Schrijver, autore dell’articolo su Science e ricercatore principale della Atmospheric Imaging Assembly instrument on SDO, che ha girato la ripresa, ha detto: “Si muoveva a quasi 400 miglia al secondo [640 km/sec, ndr.] attraverso il calore intenso del Sole – per poi letteralmente evaporare”.
Chi guarda le comete può vedere quelle del tipo Kreutz solo attraverso le immagini scattate da un coronografo (come si vede nell’immagine dell’articolo), un telescopio specifico utilizzato per osservare la corona solare, che blocca la luce diretta del sole attraverso un disco di occultazione. Si scopre in media una nuova cometa ogni tre giorni: alcune di queste possono essere osservate per 48 ore prima di scomparire per non essere più riviste. Queste comete radenti si disintegrano quando si avvicinano al Sole, ma l’evento non era mai stato visto prima.
La scoperta di questa cometa è avvenuta il 6 luglio 2001, quando Schrijver individuò una cometa in un coronografo prodotto dalla Solar Heliospheric Observatory (SOHO). La cercò nelle immagini dell’SDO e con sua grande sorpresa la trovò. Presto un filmato della cometa circolava tra gli scienziati, ed ha avuto anche un enorme successo su Internet.
Karl Battams, uno scienziato del Naval Research Laboratory di Washington, che è autore dell’articolo, era scettico prima di ricevere il filmato. “Ma quando l’ho visto, non poteva esserci nessun dubbio,” dice. “Sono così abituato a vedere le comete semplicemente scomparire nelle immagini SOHO, che è stata un’esperienza mozzafiato vederne una evaporare nella corona”.
Nel video di seguito, rielaborato da un utente, si può vedere chiaramente la “morte” della cometa.
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Gli esseri umani osservano e descrivono le comete da migliaia di anni, ma per calcolare le loro dimensioni in genere era necessario che venissero rilevate da una sonda che si trovasse nelle vicinanze. Questo filmato è stato il primo a permettere una misurazione da lontano. Il fatto stesso che la cometa sia evaporata in un certo periodo di tempo e in un certo spazio significa che si può lavorare a ritroso per stabilire quanto grande fosse prima di colpire l’atmosfera del Sole.
L’articolo descrive la cometa e i suoi ultimi momenti così: si muoveva a circa 400 chilometri al secondo e ha viaggiato 62 mila miglia all’interno della superficie del sole prima di evaporare. Prima della sua agonia finale, negli ultimi 20 minuti della sua esistenza quando era visibile da SDO, la cometa è stato circa 100 milioni di sterline, si è suddivisa in una dozzina di pezzi così grandi con dimensioni tra i 900 metri e i quattro chilometri, inserita nella “virgola” – che è la nube sfocata che circonda la cometa – di circa 800 miglia, e seguita da una coda luminosa di circa 16.000 chilometri.
In realtà sono la chioma e la coda della cometa ad essere viste nel video, non il nucleo della cometa. E un esame attento dimostra che gli impulsi sono caratterizzati da momenti molto luminosi e altri molto scuri. Il team ipotizza che le variazioni degli impulsi sono causate da rotture successive di singoli pezzi che componevano il materiale della cometa che si dissolvono nel calore intenso del sole.
“Penso che questa sia una delle cose più interessanti da osservare”, dice Schrijver Lockheed. “La coda della cometa diventa più brillante di ben quattro volte ogni uno – due minuti.” Capire perchè ciò è accaduto al corpo della cometa è uno dei misteri legati a questo filmato. L’altra domanda fondamentale riguarda perché la cometa sia visibile: il fatto che si sia potuta vedere sullo sfondo del Sole significa che c’è qualche processo fisico non ancora compreso. “Normalmente”, spiega Goddard Pesnell, “una cometa che passa davanti al Sole assorbe la luce del Sole. Ci saremmo aspettati una macchia nera, non una brillante. Infati nella cometa non c’è abbastanza materiale da creare una luce così come fanno le meteore quando impattano l’atmosfera terrestre. Perciò la domanda più importante è: perché siamo riusciti avederla?”
Capire questa domanda potrebbe offrire informazioni non solo sulla cometa, ma anche sull’atmosfera del Sole e quindi aprire le porte ad un nuovo campi di studi. Supponendo, naturalmente, che si possano individuare altre comete con un simile destino. Ma non è poi così difficile: nuove comete radenti appaiono ogni due o tre giorni, basta cercarle nella convulsa corona solare.