E’ stata scoperta pochi giorni fa da due astronomi russi una nuova cometa che tra poco più di un anno potrà regalarci uno spettacolo entusiasmante. Non sarà proprio la stella di Natale, perché arriverà a novembre, ma comunque la sua magnitudine apparente (ossia la suà luminosità nel cielo) sarà davvero notevole.
I due astronomi russi che hanno scoperto la cometa si chiamano Vitali Nevski e Artyom Novichonok, e fanno parte della rete scientifica ottica (ISON) in Russia. Il nome scientifico assegnato al corpo celeste è C/2012 S1 (ISON) e il giorno esatto della scoperta è il 21 settembre 2012. Le prime immagini sono state scattate con un telescopio riflettore di 40 centimetri.
Il calcolo approssimato dell’arrivo della cometa vicino al Sole (e quindi la formazione della famosa scia) è stata calcolata dagli astronomi italiani dell’Osservatorio Remanzacco. Secondo le stime la cometa passerà a meno di 1,4 milioni di chilometri dalla superficie del Sole il 28 o il 29 novembre.
Grazie alle osservazioni combinate di ormai molti osservatori in giro per il mondo, si è riuscito a calcolare la sua traiettoria e a trovare le sue tracce in foto scattate già alla fine di dicembre 2011. Grazie a questi dati si è riusciti a ricostruire l’orbita, fortemente parabolica, della cometa attorno al Sole.
Le comete sono oggetti celesti che provengono dai confini del sistema solare e sono caratterizzati dalla presenza di roccia ma anche di ghiaccio al suo interno. Sono considerate come dei preziosi vettori di acqua (e forse materiale organico), ed alcuni ricercatori azzardano l’ipotesi che siano la fonte di molta dell’acqua presente sul nostro pianeta.
La loro dimensione è dell’ordine di alcuni chilometri di diametro, e non vanno confuse con gli asteroidi, che sono rocce prive (o quasi) di acqua). Nel Sistema solare, le orbite delle comete si estendono oltre quella di Plutone e sono fortemente ellittiche, con il Sole in uno dei fuochi. La loro particolare orbita le fa spesso avvicinare troppo al Sole, e questo può causare la loro distruzione. In caso contrario, le particelle di vento solare creano la caratteristica scia facendo sciogliere parte del ghiaccio presente sulla cometa. La scia è sempre nella direzione opposta al vento solare, e non – come si potrebbe pensare – dietro la cometa.
Non ci resta che aspettare fino a novenbre dell’anno prossimo per scoprire che tipo di spettacolo ci riserverà la cometa C/2012 S1 (ISON).