Gaianews

Scoperti in Vietnam i precursori degli attuali rinoceronti

Questi fossili presentano sorprendenti, strette relazioni con analoghe specie preistoriche, provenienti da siti fossili in Europa

Scritto da Leonardo Debbia il 14.03.2014

Un team di scienziati del Centro Senckenberg per l’Evoluzione umana e il Paleoambiente presso l’Università Tubinga, sotto la guida di Madelaine Bohme, docente di paleoclimatologia e ricercatrice presso lo stesso Ateneo, ha recuperato presso Na Duong, in Vietnam, i resti fossili di due specie di mammiferi, rimasti finora sconosciuti, che vissero 37 milioni di anni fa.

Questi fossili presentano sorprendenti, strette relazioni con analoghe specie preistoriche, provenienti da siti fossili in Europa.

Il team è stato in grado di portare alla luce anche una serie di ulteriori scoperte, tra cui  tre specie di coccodrilli fossili e diverse nuove tartarughe.

Figure 9

Resti di Epiaceratherium naduongense recanti i morsi di coccodrilli (crediti: Senckenberg) 

Il Sud-Est asiatico è considerato una regione particolarmente ricca di specie – caratteristica già presente nella preistoria – un cosiddetto ‘hot spot’ della biodiversità.

Per svariati decenni è stato ipotizzato che nel tardo Eocene (38-34 milioni di anni fa) vi siano stati stretti rapporti tra le faune di questa regione e l’Europa.

Le recenti scoperte del team di Madelaine Bohme provano effettivamente che alcune specie ‘europee’ ebbero origine, in realtà, nel Sud-Est asiatico.

Uno di questi mammiferi è un rinoceronte, Epiaceratherium naduongense, i cui denti fossili lo identificano come un abitante della foresta e come altra specie, un artiodattilo ungulato, molto simile ad un attuale suino, ribattezzato Bakalovia orientalis, una sorta di antenato del maiale, forse imparentato con l’ippopotamo, che conduceva uno stile di vita semi-acquatica.

In quel periodo Na Duong era una palude boschiva che si estendeva attorno al lago Rhin Chua.

I resti dei mammiferi recano tutti segni di attacchi di coccodrilli. A conferma, il sito di scavo a  Na Duong contiene resti fossili di coccodrilli che arrivavano fino a 6 metri di lunghezza.

Nel tardo Eocene, il continente europeo aveva un aspetto alquanto diverso dall’attuale. Italia e Bulgaria – ad esempio – facevano parte di una collana di isole che si allungava nella Tetide. Queste isole si spostarono di diverse migliaia di chilometri dall’area che divenne poi l’Europa e l’India.

Fossili europei di quel tempo sono molto rari perché difficilmente conservati a causa del corrugamento delle montagne e dell’erosione.

Eppure le due nuove specie avevano parenti: un rinoceronte, Epiaceratherium bolcense , molto somigliante al fossile di Na Duong, è stato rinvenuto in Italia, a Monteviale).

Reperti fossili di Epiaceratherium magnum della Baviera indicano che i rinoceronti raggiunsero l’Europa continentale, colonizzandola in massa, non più tardi di 33 milioni di anni fa.

L’antico suino non ce la fece a passare sul continente europeo, ma certamente raggiunse il blocco Balcani- Rodopi, il massiccio al Sud della Bulgaria, probabilmente un isola, allora: un esemplare fossile molto simile a  Bakalovia orientalis è stata riportata alla luce recentemente in Bulgaria.

Il pozzo minerario ancora aperto a Na Duong è ancora attivo. Mentre gli scienziati portano a termine i loro scavi, si continua infatti ad estrarre lignite.

Dal 2008, il team di Madelaine Bohme ha studiato l’ecosistema preistorico ed i fossili di Na Duong, facendo riemergere dalle vene di lignite un deposito fossile del Paleogene di importanza mondiale.

Inizialmente, gli scienziati si erano aspettati di trovare nel sito fossili del più recente Cenozoico (fino a 23 milioni di anni fa). Questo ecosistema, che gli scienziati provenienti da Vietnam, Francia e Germania, esplorano e ricostruiscono sempre più dettagliatamente, da una stagione di scavo all’altra, è una foresta paludosa immersa in un clima che varia da subtropicale a tropicale.    

Gli studiosi hanno accertato che per ogni ettaro, mediamente, crescevano fino a 600 alberi, i cui tronchi raggiungevano i 35 metri di altezza.

© RIPRODUZIONE RISERVATA