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Nuova ricerca: primi membri del genere Homo erano in realtà una sola specie

Scritto da Elisa Corbi il 17.10.2013

Tanti sono gli studi condotti finora per comprendere l’evoluzione della specie umana, ma ecco emergere una nuova ed interessante scoperta sui nostri antenati che suggerisce – se confermata – una piccola rivoluzione nella storia dell’evoluzione umana. L’analisi completa del cranio di un ominide  proveniente dal sito archeologico di Dmanisi, Georgia, suggerisce infatti che i primi membri del genere Homo, classificati come Homo habilis, Homo rudolfensis e Homo erectus, in realtà appartenevano alla stessa specie.

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“I ritrovamenti di Dmanisi offrono una nuova prospettiva sui  fossili umani” ha spiegato in un’intervista a Gaianews.it il dottor Christoph P. E. Zollikofer dell’Anthropological Institute University of Zurich, e coautore dello studio insieme a David Lordkipanidze.

Questi primi antenati umani secondo i ricercatori si somigliavano l’uno con l’altro. I due ricercatori e i colleghi hanno studiato un cranio scoperto accanto ai resti di altri quattro primi antenati umani,  associandoli  tutti alla stessa posizione geografica e allo stesso periodo di tempo.

Ma, a differenza di altri fossili, questo cranio, noto come Skull 5, “ha un piccolo volume cerebrale (circa 546 centimetri cubi), inoltre  presenta una faccia lunga e grandi denti  – dice Zollikofer – caratteristiche che non erano mai state osservate insieme in un fossile di Homo”.

Date le loro diverse caratteristiche fisiche, i ritrovamenti di Dmanisi possono essere paragonati a vari fossili di Homo, tra cui quelli che si trovano in Africa, risalenti circa 2,4 milioni di anni fa, e altri scoperti in Asia e in Europa, che sono datati fra 1,8 e 1,2 milioni di anni fa.

“La scoperta più importante è che c’era soltanto un’unica specie di Homo circa 1,8 milioni di anni fa. I paleoantropologi hanno ipotizzato fino a cinque specie contemporanee in Africa a quel tempo, ma secondo le nostre analisi tutti i fossili africani e quelli di Dmanisi appartengono a un’unica specie. Le differenze individuali erano sostanziali, ma non superiori ad esempio a quelle degli scimpanzé moderni o degli esseri umani moderni”, commenta Zollikofer.

E conclude: “La popolazione Dmanisi rappresenta i primi Homo erectus, così sembra che questa specie lasciò l’Africa probabilmente 1,9-2,0 milioni di anni fa. Dunque il nuovo cranio di Dmanisi rappresenta un individuo dei primi Homo erectus al di fuori del continente africano”.

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