Pianeti senza stelle? Una contraddizione in termini che sembra però reale. Crediti: NASA/JPL-Caltech
In una ricerca che ha coinvolto anche la NASA e altre istituzioni di primo piano nel mondo, astronomi giapponesi hanno detto di avere le prove dell’esistenza di “pianeti” che non sembrano in orbita intorno alla propria stella.
In una articolo su Nature, hanno affermato di aver trovato 10 oggetti delle dimensioni di Giove che non possono essere collegati a nessun sistema solare. Inoltre, avanzano l’ipotesi che tali oggetti potrebbero essere molto comuni nella nostra galassia, la Via Lattea, forse quanto le stesse stelle.
Gli oggetti sono stati rilevati grazie alla loro proprietà di curvare la luce di stelle più distanti, un effetto chiamato “microlente gravitazionale”.
Oggetti di sufficiente massa possono deviare la luce, come Albert Einstein aveva previsto. Se un grande oggetto si frappone tra un osservatore e una stella che sta più lontana, può agire come una lente, piegando e distorcendo la luce di quella stella in modo da mostrare l’effetto lente, osservabile con strumenti di alta precisione.
I ricercatori hanno esaminato i dati raccolti dalle osservazioni dell’area centrale della nostra Via Lattea, e hanno trovato la prova della presenza di 10 oggetti delle dimensioni di Giove, senza la propria stella madre, che stanno entro 10 Unità Astronomiche (UA). Una UA equivale alla distanza tra la Terra e il Sole. Ulteriori analisi hanno portato alla conclusione che la maggior parte di questi oggetti non ruotano attorno ad una stella.
Sulla base del numero di tali oggetti nella zona di indagine, gli astronomi hanno poi dedotto che tali oggetti potrebbero essere molto comuni.
Hanno calcolato che potrebbero essere quasi due volte più comuni delle “stelle della sequenza principale” – come il nostro Sole – ossia che stanno ancora “bruciando” idrogeno.
Ma l’esistenza di tali pianeti non sorprende più di tanto gli scienziati. Quello che sorprende è la loro diffusione (ancora da confermare). infatti, spiega il co-autore dello studio Takahiro Sumi, professore associato dell’Università di Osaka in Giappone,”l’esistenza di pianeti ‘liberi’ come questo è prevista dalla teoria della formazione planetaria. Ciò che sorprende è quanto comuni sembrano essere.”
Secondo la convenzione astronomica, i pianeti orbitano attorno ad una stella o ad un residuo stellare, quindi se questi oggetti non hanno una stella, allora tecnicamente non sono nemmeno pianeti, anche se potrebbero essersi formati nello stesso modo ma poi, per cause ancora da capire, essersi “persi di vista” con la propria stella.
Infatti, i ricercatori ipotizzano che questi oggetti si sono stati formati in un disco planetario di accrescimento, come i pianeti del nostro Sistema Solare, ma che poi le forze gravitazionali li hanno espulsi – in qualche modo.
Un’altra possibilità è che i pianeti si siano formati allo stesso modo delle stelle, ma non sono riusciti a raggiungere la passa critica per far iniziare nel proprio nucleo la fusione termonucleare che rende una stella degna del proprio nome.