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Cacciatori di asteroidi: inizia l’era dello sfruttamento commerciale dello spazio?

Una società chiamata Deep Space Industries ha annunciato infatti l'inizio di un ambizioso programma di sfruttamento degli asteroidi che si avvicinano alla Terra

Scritto da Paolo Ferrante il 24.01.2013

Lo sfruttamento commerciale dello spazio profondo era finora prerogativa dei libri e dei film di fantascienza, ma l’avanzamento tecnologico potrebbe presto cambiare le cose. Una società chiamata Deep Space Industries ha annunciato infatti l’inizio di un ambizioso programma di sfruttamento degli asteroidi che si avvicinano alla Terra, suscitando la meraviglia generale del mondo astronomico e minerario.

Asteroide

Deep Space ha infatti annunciato che entro qualche anno invierà una flotta di piccoli veicoli spaziali (FireFlies, lucciole in italiano) per iniziare le prospezioni su diversi asteroidi del sistema solare a caccia di risorse minerarie, per accelerare lo sviluppo dello sfruttamento dello spazio “a beneficio della Terra”, ci tengono a precisare. Questi veicoli spaziali utilizzeranno componenti a basso costo già utilizzate per inviare nello spazio grandi satelliti per le telecomunicazioni.

“Questa è la prima campagna commerciale per esplorare i piccoli asteroidi che passano vicino alla Terra”, ha detto il presidente di Deep Space Rick Tumlinson (noto negli Stati Uniti per aver selezionato il primo turista spaziale al mondo e guidato il team che ha preso in consegna la stazione spaziale russa Mir, oltre che aver fondato una società privata che per la prima volta al mondo ha realizzato una tuta spaziale commerciale).

“Grazie all’utilizzo di tecnologie a basso costo, e combinando l’esperienza della ricerca spaziale americana con l’innovazione di giovani menti e e con l’alta tecnologia, potremo realizzare qualcosa che sarebbe stato impossibile solo pochi anni fa. “

Il progetto consiste nell’inviare sugli asteroidi piccoli esploratori – chiamati “Lucciole” – che peseranno soltanto 25 kg, a partire dal 2015 in viaggi che dureranno dai due ai sei mesi. Deep Space vuole costruire una piccola flotta di veicoli spaziali utilizzando tecnologie innovative, lavorando fianco a fianco con la NASA e con altre società e gruppi per identificare obiettivi e opportunità.

Ma come è possibile pensare a progetti che sembrano appartenere alla fantascienza? Tumlinson ha chiarito: “Il mio smartphone ha più potenza di calcolo del computer che aveva il compito di inviare le missioni Apollo sulla Luna. Possiamo fare macchine incredibili in uno spazio minuscolo, ma soprattutto più economiche e veloci. Immaginate ad una linea di produzione di ‘lucciole’, armate, caricate e pronte a volare per esaminare qualsiasi oggetto che si avvicini alla Terra.”

A partire dal 2016, Deep Space inizierà il lancio di queste piccole sonde spaziali che dovranno compiere un viaggio di andata e ritorno per portare i campioni prelevati dagli asteroidi indietro. Le spedizioni dureranno da due a quattro anni, a seconda del target, e torneranno con rocce appartenenti agli albori del sistema solare, un’occasione unica anche per la scienza, oltre ad avere un interesse dal punto di vista dello sfruttamento commerciale. Sarà vantaggioso per tutti, assicura Tumlinson, sia a causa della riduzione dei costi di esplorazione, sia per aumentare la partecipazione dell’opinione pubblica nella ricerca spaziale.

E l’interesse del pubblico significherebbe anche l’arrivo di grossi sponsor. “Google Lunar X Prize, Unilever e Red Bull ogni stanno spendendo decine di milioni di dollari in sponsorizzazioni sullo spazio, per cui la possibilità di sponsorizzare una nostra spedizione nello spazio profondo sarà allettante.”

Riportare minerali di asteroidi sulla Terra è solo il primo passo di un progetto molto più avveniristico. Grazie ad una  tecnologia brevettata chiamata “fonderia a microgravità”, Deep Space vuole trasformare materie prime sugli asteroidi in leghe metalliche complesse. La fonderia a microgravità è una stampante 3D che utilizza un laser per disegnare sagome grazie ad un gas arricchito con nichel, permettendo al nichel di depositarsi in schemi precisi.

Una fonderia a microgravità

“La fonderia a microgravità è la prima stampante 3D che crea parti metalliche ad alta densità ad alta resistenza, anche in assenza di gravità”, ha detto Stephen Covey, co-fondatore di DSI e inventore del processo. “Le altre stampanti 3D producono un metallo sinterizzato a partire da polvere metallica, ma richiedono un campo gravitazionale e creano una struttura porosa e poco resistente.”

I dirigenti della NASA sono stati informati sulle tecnologie che sono state sviluppate da Deep Space Industries (DSI), in quanto potrebbero essere interessati a sfruttare riserve di carburante prodotte nello spazio invece che trasportate dalla Terra in eventuali spedizioni con equipaggio su Marte. Questo richiederebbe meno lanci e un notevole risparmio in termini di budget. Inoltre,  una fonderia microgravità a bordo delle vani spaziali permetterebbe di stampare sostituti di parti rotte, oppure realizzare nuove parti la cui necessità potrebbe sorgere solo dopo l’inizio delle lunghe missioni verso Marte.

“Utilizzazione risorse raccolte nello spazio è l’unico modo per permettere la presenza permanente dell’uomo nello spazio”, ha detto Gump. “Più di 900 nuovi asteroidi che passano vicino alla Terra vengono scoperti ogni anno – una risorsa fondamentale che si trova vicino a dove serve. In questo caso, metalli e combustibili prodotti sugli asteroidi potrebbero permettere di far finalmente nascere una vera e propria industria spaziale nell’arco del XXI secolo. Questa è la nostra strategia.”

Ad esempio, un grande mercato potenziale per DSI è la produzione di combustibile per i satelliti di comunicazione. Produrre propellente a basso costo dagli asteroidi e consegnato direttamente in orbita prolungherà la vita dei satelliti, con un risparmio mensile – secondo i calcoli di DSI – di oltre 5 – 8 milioni di dollari per satellite. DSI ha stipulato un accordo di segretezza con una società aerospaziale, per discutere proprio una collaborazione su questa opportunità.

Entro un decennio, Deep Space pensa di riuscire a raccogliere metalli e altri materiali da costruzione dagli asteroidi. Si parla anche di platino da portare sulla Terra, dato l’alto valore commerciale di questo metallo.

“Raccogliere metalli rari dagli asteroidi da sola non è un’attività economica, ma ha senso se stai già processando materiale per raccogliere materiali volatili e metalli per un uso nello spazio,” ha dichiarato Mark Sonter, un membro del Consiglio di Amministrazione DSI.

“Trasformare gli asteroidi in materiali da costruzione e propellente non danneggia l’ambiente terrestre, dal momento che si tratta di rocce senza vita ‘avanzate’ dopo la formazione del sistema solare. E sono disponibili nello spazio diverse centinaia di migliaia di asteroidi solo nei pressi della Terra.”

Il programma aiuterà anche a scoprire nuovi oggetti spaziali che potrebbero potenzialmente minacciare la Terra in un prossimo futuro.

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