Il prossimo 8 marzo prossimo a Roma saranno rivelati i dettagli della missione che prevede la passeggiata spaziale dell’astronauta italiano Luca Parmitano, anche se la notizia è confermata dalla stessa Nasa, che ha detto in una nota che l’astronauta italiano dell’ESA – che è impegnato nel maggio prossimo nella missione di lunga durata Expedition 36 (ribattezzata “Volare”) – non starà solo all’interno della Stazione Spaziale, ma effettuerà due passeggiate spaziali, chiamate formalmente attività extraveicolari (EVA, Extra Vehicle Activity).
La notizia è che si tratta della prima volta in assoluto per un italiano. “Oggi ci ha raggiunti la notizia che Luca avrà l’incarico di effettuare EVA – ha commentato a caldo il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Enrico Saggese, a margine della visita al Convitto Nazionale Umberto I di Torino – ed è davvero una bella emozione. Perché Luca realizza così il sogno di un po’ tutti gli astronauti: quello di essere impegnati allo stesso tempo sia in operazioni robotiche interne, che in attività esterne nello Spazio”.
La partenza della navetta Soyuz TMA-09M che porterà l’astronauta italiano sulla ISS è prevista naturalmente dal cosmodromo di Baikonur entro la fine di maggio 2013, mentre il ritorno dalla ISS è fissato per il mese di novembre.
Parmitano, col grado di maggiore e pilota sperimentatore dell’Aeronautica Militare, trascorrerà sei mesi sulla ISS, svolgendo la prima missione di lunga durata che la NASA ha assegnato all’ASI in base ad un Memorandum bilaterale diretto tra le due istituzioni.
Dovrà svolgere una vasta e articolata attività di sperimentazione caratterizzata da una forte presenza del know-how italiano: Diapason e ICE (Italian Combustion Experiment) sono i due esperimenti del programma Green Air cui Parmitano darà il via durante la sua missione.
Diapason, realizzato dall’italiana DTM, riguarda la rilevazione nell’aria, tramite una specifica apparecchiatura, della presenza di particelle di dimensione di pochi nanometri che avrà applicazioni in studi sull’inquinamento atmosferico. Lo studio di combustibili innovativi a basso impatto ambientale è il fulcro dell’esperimento ICE. In particolare, verrà analizzato il comportamento di un biocombustibile la cui composizione è stata definita e proposta dall’Istituto Motori del CNR di Napoli.
Fonte ASI