La particella di Dio, che spiegherebbe perché le altre particelle hanno massa, è stata – sembra – trovata. Il sembra è d’obbligo in quanto gli stessi ricercatori chiedono di essere cauti, visto che i dati a disposizione degli scienziati sono degli indizi, e non la prova della sua esistenza.
Gli scienziati – confermando abbondantemente le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi – affermano di aver trovato in due esperimenti presso alcuni accenni del bosone di Higgs, o meglio di una particella con massa comparabile, alimentando tra gli addetti ai lavori una emozione enorme.
Trovare il bosone di Higgs sarebbe uno dei più grandi progressi scientifici degli ultimi 60 anni, in quanto confermerebbe la bontà della teoria che usiamo per capire i fenomeni fisici, il cosiddetto Modello Standard, che descrive le particelle subatomiche e le forze di interazione fondamentali – elettrodebole (se il bosone esiste), gravitazionale e forte.
Due esperimenti – Atlas e CMS – hanno condotto ricerche indipendenti per trovare il bosone di Higgs. Poiché il Modello Standard non predice nulla sulla massa esatta del bosone di Higgs, i fisici devono utilizzare acceleratori di particelle come l’LHC di cercarlo sistematicamente nelle collisioni.
In un seminario al Cern oggi, i responsabili di Atlas e CMS hanno detto di aver visto “picchi” nei loro dati più o meno la stessa massa: 124-125 gigaelectronvolts (GeV).
“L’eccesso può essere dovuto ad una fluttuazione, ma potrebbe anche essere qualcosa di più interessante. Non possiamo escludere nulla in questa fase”, ha detto Fabiola Gianotti, portavoce dell’esperimento Atlas.
Guido Tonelli, portavoce per l’esperimento CMS, ha dichiarato: “L’eccesso è più compatibile con il bosone di Higgs previsto dal Modello Standard di Higgs in prossimità di 124 GeV, ma la significatività statistica non è sufficiente per trarre conclusioni. Ad oggi, ciò che vediamo è coerente sia con una fluttuazione di fondo o con la presenza del bosone”.
Nessuno dei picchi visti dagli esperimenti è molto di più di 2 sigma, un livello di certezza basso (la certezza è il livello 5).
Con un livello 5 sigma si potrebbe rivendicare una scoperta, ossia ci sarebbe meno di una possibilità su un milione che il picco di energia possa essere stato un puro fattore casuale.
In ogni caso, l’attesa non sarà infinita. Entro un anno i ricercatori sapranno molto probabilmente se il bosone di Higgs esiste o no. E’ infatti prevista una nuova serie di esperimenti che permetteranno di raccogliere una mole di dati su nuove collisioni proprio nel range di energie che gli scienziati hanno isolato.
Il fatto di sapere esattamente a quale energia cercare la sfuggente particella potrebbe anche accelerare il processo. Staremo a vedere.