Gaianews

Brasile spiana la strada a diga nella foresta amazzonica, a dispetto delle proteste internazionali e locali

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 07.06.2011
Le cascate di  Jericoá del fiume Xingu, dove verrà costruita la diga. Foto di International Rivers.

Le cascate di Jericoá del fiume Xingu, dove verrà costruita la diga. Foto di International Rivers.

Il Brasile ha approvato la costruzione di una diga per la produzione di energia idroelettrica nella foresta pluviale amazzonica – un progetto che ha suscitato le critiche di ambientalisti, attivisti indigeni e da molte celebrità.

L’agenzia per l’ambiente del Brasile, Ibama, ha approvato la licenza edilizia al progetto da 11 miliardi dollari di una diga a Belo Monte la scorsa settimana. La diga è stata progettata per produrre circa 11.000 megawatt di elettricità.

La nuova centrale idroelettrica diventerà la terza più potente dopola diga delle Tre Gole in Cina e la diga di Itaipu, che si trova a cavallo del confine tra Brasile e Paraguay.

Gli ambientalisti e i gruppi indigeni hanno detto che la diga che devasterà la fauna selvatica nella zona. La rock star Sting e il regista americano James Cameron sono solo alcune delle celebrità che si sono associate alla protesta.

Ma i lavori a questo punto andranno avanti. Il consorzio per la costruzione della diga, Norte Energia, dice che prevede di iniziare l’operatività nel 2015.

Indigeni partecipano ad una discussione pubblica contro la costruzione della diga in Amazzonia

Indigeni partecipano ad una discussione pubblica contro la costruzione della diga in Amazzonia

Il progetto è stato concepito trent’anni fa ed è stato rinviato a più riprese negli ultimi anni, a causa di dispute legali intentate dagli ambientalisti e dai nativi, che vedranno enormi parti di territorio incontaminato in fumo e saranno costretti a spostarsi dai loro villaggi.

In aprile, la Commissione Inter-Americana sui Diritti Umani ha sollecitato il Brasile a bloccare i lavori della diga fino a quando il governo non abbia dissipato le preoccupazioni dei residenti della regione.

La commissione, che fa parte dell’Organizzazione degli Stati Americani, ha invitato il Brasile ad adottare misure di salvaguardia dei popoli indigeni che vivono nella zona. La commissione ha inoltre invitato il governo a dare l’accesso all’area a gruppi di impatto ambientale.

Il ministero degli Esteri brasiliano ha descritto la richiesta come ingiustificata.

© RIPRODUZIONE RISERVATA