Una siccità catastrofica, avvertono gli esperti, si profila nel breve termine per la capitale della Bolivia, secondo una nuova ricerca che è andata a scovare le prove nella storia ecologica delle Ande.
Se la temperatura aumenterà di più di 1,5 /2 gradi centigradi rispetto alle medie attuali, parti del Perù e Bolivia diventeranno un ambiente desertico.
Il cambiamento sarebbe disastroso per l’approvvigionamento idrico e la capacità agricola dei due milioni di abitanti di La Paz, capitale della Bolivia, dicono gli scienziati.
I risultati, ottenuti dalla ricerca finanziata dalla National Science Foundation (NSF) americana e condotta da scienziati affiliati con il Florida Institute of Technology (FIT), sono stati pubblicati nel numero di novembre della rivista Global Change Biology.
Il climatologo Mark Bush della FIT ha guidato un gruppo di ricerca per indagare tracce dei cambiamenti climatici e della vegetazione degli ecosistemi andini vecchie 370 mila anni.
Gli scienziati hanno usato il polline fossile intrappolato nei sedimenti del lago Titicaca, che si trova al confine tra Perù e Bolivia.
Hanno scoperto che in due degli ultimi tre periodi interglaciali, cioè tra 130.000-115.000 anni fa e 330.000-320.000 anni fa, il Lago Titicaca si è ridotto di ben l’85 per cento.
Le praterie arbustive adiacenti il lago sono state sostituite da deserto.
In una prima fase, si è verificato un riscaldamento costante che ha costretto gli alberi a spostarsi più a monte, proprio come sta di nuovo accadendo oggi.
Successivamente, quando il clima continuò a riscaldarsi, il sistema si è trasformato da foresta a deserto.
“Ci sono prove evidenti che c’è stato un cambiamento improvviso verso un clima molto più secco”, ha detto Bush.
Lo scienziato Sherilyn Fritz dell’Università del Nebraska-Lincoln ha mostrato che durante questi episodi caldi le alghe che vivevano nel lago Titicaca sono cambiate da specie che crescono in acqua dolce a quelle che tollerano l’acqua salata. Paul Baker della Duke University ha ientificato dei picchi di deposizione di carbonato.
Entrambe le osservazioni indicano un improvviso abbassamento del lago a causa della perdita di acqua per evaporazione.
Una ricostruzione ambientale dimostra che con il riscaldamento moderato, le foreste si sono spostate a monte – e questo significa che c’era abbastanza acqua piovana per far crescere nuovi alberi. Ma, con il clima che continuava a riscaldarsi, è stato raggiunto un punto limite in cui le cose sono cambiate rapidamente.
Il sistema è precipitato in una siccità che ha fermato l’espansione della foresta.
Il punto di svolta è stato causato da un’accelerazione della perdita di acqua per evaporazione dal lago Titicaca.
Mano a mano che il lago si contraeva, gli effetti sul clima locale attribuibili a un grande lago – come il raddoppio delle precipitazioni dovute all’umidità rilasciata dal lago – sarebbero andati perduti, dice Bush.
I punti di svolta climatica erano già stati individuati da ricerche precedenti, ma ciò che questa ricerca scopre e che è motivo di preoccupazione è quando tutto questo potrebbe avvenire in futuro.
Sulla base dei limiti di crescita delle foreste andine, i ricercatori hanno detto che un punto critico di svolta verrà superato quando la temperatura attuale verrà superata di 1,5 – 2 gradi Celsius.
Dato un tasso di riscaldamento nelle Ande peruviane di circa 0,3-0,5 gradi centigradi per decennio, il punto di svolta potrebbe essere raggiunto tra il 2040 e il 2050.
“Le implicazioni sarebbero profonde per circa due milioni di persone”, afferma Paul Filmer, direttore del programma nella divisione NSF di Scienze della Terra. Una grave siccità, e una perdita di acqua immagazzinata nei laghi della regione, potrebbe diminuire i raccolti di importanti regioni agricole e minacciare le riserve di acqua potabile.
La ricerca suggerisce che limitare gli incendi nella regione potrebbe aiutare a ritardare gli effetti peggiori della siccità.