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Secondo l’ONU sarà difficile fermare il riscaldamento globale

Scritto da Redazione di Gaianews.it il 24.11.2010

Difficile, se non quasi impossibile, frenare il riscaldamento globale, anche se tutti i paesi rispetteranno gli impegni presi l’anno scorso alla Conferenza mondiale di Copenaghen sul clima. Secondo l’ONU, infatti, un tale sforzo riuscirebbe a coprire solo il 60% dei tagli di gas serra necessari per mantenere il riscaldamento globale entro il limite di 2 gradi centigradi stabilito dagli scienziati. Un aumento della temperatura globale di oltrequesto limite potrà portare all’aumento di disastri naturali come carestie, siccità, estinzione di specie e conseguente riduzione della biodiversità.

L’allarme è stato lanciato dal rapporto del Programma Onu per l’Ambiente (UNEP), realizzato in collaborazione con oltre 30 scienziati di diversi istituti di ricerca internazionali, in vista della prossima conferenza Onu sul clima a Cancun, in Messico, dal 29 novembre al 10 dicembre.

Da qui l’appello dell’UNEP ai Governi a fare di più. Considerando anche che, in base a uno studio inglese di qualche giorno fa e pubblicato su Nature Geoscience, nonostante la crisi economica che ha colpito il mondo lo scorso anno, le emissioni globali di CO2 da combustibili fossili nel 2009 erano solo l’1,3% al di sotto dei dati record del 2008. Questo è meno della metà del calo previsto un anno fa, e nel 2010 lo studio prevede un nuovo massimo assoluto delle emissioni.

Per quanto riguarda l’Unione europea, secondo il WWF l’istituto Ecofys che hanno messo a punto lo strumento di monitoraggio “Climate policy tracker”, i paesi europei dovrebbero triplicare gli sforzi per arrivare ad un’economia a basso contenuto di carbonio entro il 2050.

La classifica Wwf-Ecofys, vede ai primi quattro posti Germania, Danimarca, Irlanda e Svezia, che nonostante tutto, raggiungono solo la meta’ degli obiettivi mentre l’Italia e’ a meta’ classifica nel gruppo di Paesi posizionati tra i buoni e i cattivi, solo grazie al conto energia per il fotovoltaico. ”Il sostegno alle energie rinnovabili – ha detto Niklas Hohne, direttore delle politiche su energia e clima dell’ istituto Ecofys – e’ quello piu’ diffuso in Europa e mostra progressi, mentre efficienza energetica, trasporti e industria rimangono indietro”.

Nel caso dell’Italia, investire ora nel nucleare, ha sottolineato Mariagrazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia ”significa togliere risorse alle rinnovabili e alla green economy in generale”. E l’Italia, per Midulla, ”e’ l’ unico Paese Ue che non raggiungera’ gli obiettivi di Kyoto nonostante la crisi e che non ha una strategia”.

Intanto il segretario dell’Onu Ban Ki-moonha detto che occorre fare ”nuovi progressi nei negoziati e negli sforzi di riduzione delle emissioni. Non abbiamo più tempo da perdere”. Secondo gli esperti UNEP, per restare sotto un aumento di due gradi della temperatura globale, le emissioni di CO2 nel mondo dovranno fermarsi a 44 miliardi entro il 2020, tra 10 anni. MA previsioni più ottimistiche stimano un tetto di emissioni per quella data di 49 miliardi di tonnellate, ben al di sopra di tale limite.

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